“L’Ilva – affermano Cosimo Panarelli e Vincenzo Castronuovo della Fim Cisl di Taranto – ci ha proposto un documento di riassetto del servizio focalizzato su due punti da noi ritenuti inaccettabili: il primo è che l’Ilva ha chiesto ai lavoratori di rinunciare ad ogni contenzioso nei suoi confronti; il secondo è che ha proposto un orario di lavoro per questo personale strutturato in tre turni ma con una scansione diversa da quello contrattuale. Ovvero – aggiungono gli esponenti della Fim Cisl – 6-14, 14-22 e 22-6 al posto di 7-15, 15-23 e 23-7. E’ evidente che l’Ilva, su questo punto dell’orario di lavoro, voglia forzare, facendo leva sul fatto di aver aperto la procedura di mobilità, ma noi non possiamo accettarlo perché significherebbe dare mano libera alla stessa azienda. Nulla, infatti, potrebbe escludere che in seguito l’Ilva possa cambiare l’orario di lavoro anche nei reparti”. Adesso, sempre secondo i sindacalisti della Fim Cisl, “la procedura di mobilità prosegue e le strade che abbiamo avanti sono due: o “consumiamo” i 75 giorni di tempo previsti oppure scatta, come auspichiamo, la convocazione della Direzione provinciale del Lavoro per tentare una mediazione”. (Agi)
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