ilva 22 ottobreTARANTO – Si è conclusa con un nulla di fatto l’incontro di ieri tra Ilva e sindacati metalmeccanici in merito alla riorganizzazione del servizio di vigilanza all’interno dello stabilimento siderurgico dopo l’avvio, da parte dell’azienda, della procedura di mobilità per 57 dei 179 addetti totali. Il nuovo vertice tra le parti è stato convocato per martedì 18 marzo.

Mentre Fim Cisl e Uilm Uil hanno confermato anche ieri all’azienda la loro disponibilità a trattare, la Fiom Cgil ha chiesto all’Ilva di entrare nel merito del riassetto chiedendo informazioni chiare in merito a quanto personale effettivo avrà bisogno l’attività di sorveglianza e quanti per reparto e quante unità bisognerà invece assegnare al servizio di trasporto interno considerato che l’Ilva ha già fatto presente lo scorso mese di voler separare le due funzioni. Inoltre è stato anche chiesto di conoscere il numero delle postazioni per i due servizi e il numero di pullman da assicurare. Secondo la proposta aziendale, infatti, chi sarà adibito alla vigilanza non si occuperà più del trasporto interno e viceversa. Le richieste fatte ieri all’azienda, mirano a fare in modo di recuperare dal numero degli esuberi annunciati dall’azienda quante più unità possibili. L’Ilva non ha dato risposte in merito ma ha assicurato di entrare nel merito della questione in un prossimo incontro e di qui, dunque, l’aggiornamento della trattativa.

Come riportato la scorsa settimana, l’Ilva vorrebbe tornare alla riorganizzazione di quando l’azienda era a gestione pubblica, scorporando le funzioni tra coloro che sono adibiti a compiti di sorveglianza e custodia del patrimonio aziendale e coloro che sono addetti al trasporto interno e alla conduzione dei mezzi aziendali tra cui i bus che fanno la spola, al cambio turno, tra portinerie e impianti. Il problema nasce soprattutto a fronte del fatto che gli autisti sono pochi e ciò comporta non poche problematiche agli operai, che spesso e volentieri arrivano tardi sul posto di lavoro e nei vari reparti, oppure finiscono col perdere i pullman che li riporta in città e nei paesi della provincia ionica dove risiedono.

A fronte della richiesta dell’azienda, i sindacati nell’ultimo incontro proposero come soluzione uno scorporo nel reparto vigilanza: ovvero lasciare chi è guardia giurata nel ruolo di vigilantes mentre per tutti gli altri la revoca del porto d’armi (visto che è di certo singolare vedere un autista con la fondina e la pistola) e l’impiego soltanto come autista dei mezzi aziendali, in modo tale da incrementare un reparto in evidente deficit. Dal canto suo l’Ilva, oltre a dividere le due funzioni, ha però precisato che ai 60 addetti che verranno adibiti al trasporto interno perdendo la qualifica di guardia giurata, che invece rimarrà per circa 120 unità che continueranno a fare i vigilanti, saranno affiancati una quarantina di addetti da assumere a tempo determinato da un’agenzia di lavoro interinale applicando la formula dello “staff leasing”, che consiste nella somministrazione di lavoro a tempo indeterminato da parte di appositi enti (come le agenzie interinali) ad un’impresa privata (questa formula è stata introdotta nell’ordinamento giuridico italiano dal d.lgs 276/2003, la così detta “Legge Biagi”). Ma su questa possibilità, soprattutto la Fiom si è mostrata alquanto scettica. Appuntamento alla prossima settimana. 

Gianmario Leone (TarantoOggi, 12.03.2014)

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