1) predisporre un intervento urgente ed indifferibile in modo da garantire la legittimità delle attività dei mitilicoltori in possesso dei requisiti previsti per legge, nelle more dell’approvazione del piano comunale delle Coste;
2) approvare il Piano Comunale delle Coste della città di Taranto, che tenga conto tra l’altro delle aree da destinare alla mitilicoltura e dei punti di sbarco del prodotto;
3) sollecitare tutte le istituzioni competenti per salvaguardare, sostenere e rilanciare la storica attività della produzione alieutica della “cozza tarantina”;
4) definire, nelle sedi competenti, le azioni per la promessa riduzione delle spese di carburante a favore delle attività di pesca a Taranto.
Palumbo si dice soddisfatto per l’esito del voto e spiega: «Senza le concessioni – che sono subordinate al rilascio delle autorizzazioni sanitarie – molte cooperative si troveranno nella gravissima difficoltà di non poter vendere il prodotto (le cozze) con una perdita di qualche milione di euro. Come conseguenza saranno costretti a licenziare gli operai alle loro dipendenze». Poi una stoccatina al team del settore Attività produttive, che si sarebbe “trincerato dietro ad un muro di inutile burocrazia e interpretazione ad personam delle norme che regolano le concessioni demaniali”.
A danneggiare il comparto è anche la mancanza di punti di sbarco del prodotto ittico “ufficiali”. Sottolinea Palumbo: «Ciò costringe gli operatori del settore ad improvvisare i punti in cui scaricare il prodotto. Sono costretti a trasportarlo anche su gomma per poi poterlo vendere. Va considerato, inoltre, che la piattaforma galleggiante, affondata quattro anni fa, non è stata ancora rimossa e l’area circostante è interdetta alla navigazione».
Infine, un cenno al nodo relativo al costo del gasolio. «Due anni fa, i rappresentanti delle associazioni di categoria (Agci e Lega Pesca) hanno presentato al Comune, attraverso il Centro ittico, i contratti di tipo commerciale che avrebbero immediatamente ridotto il prezzo del gasolio di circa il 20% – ricorda Palumbo – ancora oggi non sono stati sottoscritti dall’Amministrazione Comunale che avrebbe dovuto solo occuparsi della gestione della pompa di distribuzione del gasolio».
Dopo aver pagato lo scotto di lungaggini burocratiche e distrazioni varie, gli operatori del comparto chiedono all’ente locale una cosa sola: che dalle parole e dalle promesse si passi (finalmente) ai fatti.
Alessandra Congedo
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