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Ilva, incontro tra Ronchi e neo ministro Ambiente Galletti

TARANTO – Oggi pomeriggio a Roma il sub commissario dell’Ilva, Edo Ronchi, incontra il nuovo ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Si tratta del primo incontro dopo la nomina di Galletti e servirà al ministro a un punto della situazione rispetto a uno dei dossier più impegnativi del suo dicastero, l’Ilva di Taranto, oggetto anche di più leggi del Parlamento. Ronchi è stato nominato sub commissario a giugno dall’ex ministro Andrea Orlando, divenuto ora Guardasigilli. Stato di attuazione dell’Autorizzazione integrata ambientale, bonifica e messa in sicurezza della fabbrica, ma anche risanamento dell’area esterna all’Ilva sono i nodi che il nuovo ministro dell’Ambiente, Galletti, è chiamato ad affrontare. Sia per l’Ilva che per la città di Taranto, le competenze sono infatti commissariali.

Oltre al commissario dell’Ilva, Enrico Bondi, e al sub commissario, Edo Ronchi, da gennaio 2013 il risanamento del quartiere Tamburi di Taranto, del Mar Piccolo di Taranto e del vicino comune di Statte è affidato ad una cabina di regia dove sono presenti ministeri e amministrazioni locali, coordinata dal commissario Alfredo Pini, direttore nazionale del Corpo dei Vigili del Fuoco. Oggi, però, nell’incontro fra Galletti e Ronchi si parlerà solo dello stabilimento siderurgico. L’Ilva attende che sia ufficializzato il Decreto della Presidenza del Consiglio (Dpcm) che rende operativo il piano delle misure ambientali. Questo piano, previsto dall’ultima legge sull’Ilva, la numero 6 del 6 febbraio scorso, doveva uscire entro oggi ma la crisi del Governo Letta – che il Dpcm aveva già pronto – lo ha fatto slittare. In particolare, si tratta dell’aggiornamento del piano che i tre esperti nominati mesi addietro dall’ex ministro Orlando hanno presentato lo scorso 10 ottobre. Da questa data sono poi trascorsi 30 giorni per la presentazione delle osservazioni – fra quelle pervenute, Regione Puglia, Arpa Puglia e Comune di Taranto – dopodichè gli esperti si sono rimessi al lavoro per la stesura finale.

Nel piano ambientale sono indicate le misure di risanamento con i relativi tempi. Il piano, come già prevede la legge 89 del 2013, quella sul commissariamento dell’Ilva, equivale ad una modifica dell’Aia rilasciata ad ottobre 2012 ma solo per quanto riguarda i tempi attuativi. Dopo la presentazione del piano ambientale, l’Ilva, in base alle leggi 89 e 6, potrà rendere noto il piano industriale che sarà anche lo strumento col quale avviare l’aumento di capitale e quindi reperire le risorse finanziarie necessarie ai lavori di risanamento e ammodernamento. Di qui la necessità per l’Ilva di avere presto il Dpcm che sblocca il piano ambientale. “I due piani sono concatenati – dichiara il sub commissario Edo Ronchi – e noi abbiamo fretta di procedere col piano industriale e l’aumento di capitale perchè bisogna avviare i cantieri dell’Aia. Lavori importanti per i quali servono assolutamente risorse aggiuntive”. E’ infatti di 3 miliardi di euro l’entità complessiva del fabbisogno necessario all’azienda. L’esigenza di fare presto, a partire dal Dpcm sul piano ambientale, è stata infine richiamata nei giorni scorsi anche dall’arcivescovo di Taranto, Filippo Santoro, che al Senato ha incontrato il ministro Galletti presente anche il Guardasigilli Orlando. (Agi)

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