”Da quel giorno – osserva il sindacato di base – Zanframundo disse basta a soprusi e ricatti e insieme con i suoi colleghi di reparto, appoggiato dall’Usb, iniziò uno sciopero che durò 15 giorni per chiedere maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro”. Proprio le persone che Zanframundo denunciò ”alla fine firmarono i provvedimenti disciplinari che portarono al suo licenziamento”. Un provvedimento, conclude l’Unione sindacale di base, che ”diventa lo spauracchio da agitare contro i colleghi che osano ancora lamentarsi: l’Ilva ne colpisce uno per educarne 100”. (Ansa)
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