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Emergenza sanitaria, assenze “pesanti” al convegno promosso dai “Liberi e pensanti”

TARANTO – Da dove cominciamo? Dalla platea piena di gente o dalle assenze eccellenti? Perché sono queste le prime cose che saltano agli occhi entrando nella sala del centro sportivo Magna Grecia dove oggi si tiene il convegno organizzato dal comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti sul tema “La salute è un diritto. Garantirla è un dovere”.

Non è un caso che sia stato allestito un banchetto proprio dedicato a chi ha deciso – per un motivo o per un altro – di declinare l’invito: dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al sindaco facente funzioni del Comune di Taranto Lucio Lonoce, passando per i vertici locali della Asl. Assenze pesanti, fin troppo eloquenti, a dimostrazione di quanto certi rappresentanti istituzionali siano così poco propensi al confronto con la comunità ionica sulla questione più critica: l’emergenza sanitaria. In compenso, in sala c’è tanta gente, seriamente interessata alla problematica. Ed è questo l’aspetto più positivo, in una mattinata dedicata a temi forti come quello delle vergognose liste d’attesa per sottoporsi ad esami sanitari, la carenza di organico  nei reparti ospedalieri dedicati ai malati oncologici, fino ad arrivare alle leggi “salva Ilva” che piazzano la tutela della salute solo nei titolo per poi snobbarla nel testo.

Tra i pochi politici che hanno avuto il buon senso di accogliere l’invito, il sindaco di Statte Angelo Miccoli contestato da alcuni cittadini durante il suo intervento ostinatamente in difesa dell’ambientalizzazione del siderurgico. Finché non ci sono alternative all’acciaio – è il succo del suo messaggio – non possiamo parlare di chiusura dell’Ilva. Peccato, però, che sia proprio per la passività, l’ottusità (e talvolta la complicità) delle istituzioni locali e nazionali se Taranto non può ancora lanciarsi con coraggio verso ipotesi di sviluppo alternativo alla grande industria inquinante. Da parte di Massimo Battista, uno dei portavoce dei “Liberi e Pensanti”, è stata ribadita, invece, la priorità del comitato: “Fermo immediato degli impianti inquinanti dell’Ilva, a tutela della salute e dell’ambiente”. Perché, come possono comprendere anche i bambini, non ha senso bonificare un territorio – con tutto lo spreco di denaro che ne consegue – se ci sono fonti contaminanti ancora attive.

Alessandra Congedo – Working in progress

 

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