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“Giù le mani dalle Officine, rispettate il nostro futuro” – Corteo per una Taranto diversa

TARANTO – Parte in orario la mobilitazione di Officine Tarantine che già prima delle nove è pronta per percorrere le centralissime vie del centro cittadino, da via Di Palma fino a Piazza della Vittoria. Centinaia di ragazzi, in larga parte studenti degli istituti superiori di Taranto si riversano in strada a sostegno dell’iniziativa. Ad aprire il corteo gli striscioni: “Officine Tarantine sgomberate, il futuro è ciò che ci levate”, subito seguito da “Comune assente, città presente”. Un messaggio diretto, chiaramente indirizzato all’Amministrazione comunale, che nulla ha fatto fino ad ora per arrivare ad un dialogo con i ragazzi.

«Il delegato sindaco Lonoce non fa altro che ripeterci che quegli spazi sono di proprietà del Comune – interviene un ragazzo – ma il Comune siamo noi e come tale ci dovrebbe tutelare e difendere. Invece questa Amministrazione non è mai stata attenta alle tematiche che riguardavano le politiche giovanili».

Stanchi dunque di subire la passività delle istituzioni politiche, le Officine Tarantine chiamano a raccolta la cittadinanza, coinvolta ed informata su una realtà, quella nata all’interno degli ex Baraccamenti Cattolica, meritevole di più adeguate attenzioni. «Giù le mani dalle Officine – alzano la voce i giovani in marcia – rispettate il nostro futuro».

Presenti, tra i tanti, anche gli studenti dell’Archita, che non hanno esitato ad esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’amministrazione che ancora non interviene per restituire alla città l’antica struttura di Piazza Garibaldi, che rischia tra l’altro di perdere centinaia di libri contenuti al suo interno. «Ci auguriamo che la cultura a Taranto possa rinascere – dice Italo, un rappresentante dell’istituto – rinascita che, a mio parere, può partire dalle Officine Tarantine.»

In un territorio martoriato dalla grande industria il loro progetto è solo «una piccola risposta alle grandi problematiche che attanagliano la città – commenta Alessio – il futuro che ci stanno riservando è uno squallore. Dobbiamo essere noi a prenderci cura di Taranto, dobbiamo essere propositivi e non rassegnarci all’idea di una città in cui si muore. Dobbiamo avere la consapevolezza di ciò che succede e provare ad essere noi stessi il vero cambiamento».

“Doverosa” per i manifestanti la sosta davanti l’ingresso della gioielleria Ripa in via D’Aquino. Fischi e cori vengono rivolti contro l’ex sindaco Di Bello. «Vergogna – insorgono i manifestanti – pagaci il dissesto e vai via da Taranto». Giunti in Piazza della Vittoria, si è data la possibilità a chiunque ne avesse avuto voglia di prendere la parola. «Noi lottiamo con voi», è la solidarietà giunta da molta gente lì presente.

«Io e i miei amici grazie al gruppo di Officine Tarantine saremo promossi – commenta Egidio di appena tredici anni – li ringraziamo per quello che fanno per noi e per la possibilità che ci danno di avere finalmente uno spazio per giocare». La manifestazione riesce nel suo intento. Avanti così allora. «Tutti uniti per le Officine» è il loro appello.

 InchiostroVerde

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