Riceviamo e pubblichiamo:
TARANTO – A Taranto c’è chi, come i ragazzi e le ragazze delle Officine Tarantine, occupa uno spazio abbandonato da decenni per ridonarlo alla collettività e rivendicare un futuro migliore e differente per tanti giovani della nostra città; e c’è chi come l’Amministrazione Comunale, tenta di sgomberarli murando i sogni e i progetti di questi ragazzi, che per mesi hanno lavorato all’interno dei Baraccamenti Cattolica, costruendo socialità e cultura in una città ormai lasciata al degrado. Nonostante oggi fosse previsto un Consiglio Comunale per discutere proprio della situazione dei Baraccamenti, la maggioranza dei consiglieri e la Giunta Comunale hanno deciso di porre fine a quanto di buono sta avvenendo nel borgo. E’ a dir poco vergognoso l’atteggiamento di coloro che pensano di rappresentare la popolazione tarantina, che in questi mesi non hanno voluto avere incontri, con chi ha sempre invece cercato di interloquire e far capire le ragioni di una generazione, privata di futuro, ma che non si arrende a questo destino. Se è vero che ognuno è artefice del proprio destino, l’amministrazione comunale dovrebbe assumersi le responsabilità del declino della nostra città. Oggi, ai Baraccamenti Cattolica si è resistito a tutto questo e alle Officine Tarantine è iniziata una assemblea permanente che chiede un coinvolgimento di tutta la cittadinanza. E’ arrivato il momento di sederci tutti ad un tavolo e discutere seriamente, attraverso un processo di discussione dal basso, che coinvolga tutte le realtà sane della nostra città, della questione giovanile (tralasciata da chi ci amministra) e degli spazi abbandonati intesi non solo come luoghi di aggregazione sociale, culturale e politica, ma come luoghi dove creare lavoro, per valorizzare le giovani energie di cui Taranto ha bisogno per rilanciarsi e risollevarsi. Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai ragazzi e le ragazze delle Officine Tarantine, rendendoci disponibili ad un confronto quanto più trasparente e aperto per il bene di Taranto.
Partito della Rifondazione Comunista
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