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Endometriosi, tavolo informativo di Taranto Lider in piazza Maria Immacolata

TARANTO – Sabato 25 gennaio, dalle ore 10,30, in collaborazione con l’A.P.E.Onlus, saremo presenti in p.zza Maria Immacolata, angolo via Mignogna, per informare e sensibilizzare i cittadini su una patologia molto diffusa e altrettanto sconosciuta: l’endometriosi. In Italia circa 3 milioni e mezzo di donne in età fertile, (1 donna su 8, per non contare chi ne è affetta inconsapevolmente e chi attende ancora una diagnosi che può giungere anche dopo dieci anni), sono affette da “endometriosi”, malattia complessa originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino. L’endometriosi è una malattia subdola che se non diagnostica tempestivamente provoca infiammazioni croniche, aderenze ed infertilità. Gli effetti collaterali associati alla malattia impediscono spesso una normale vita sociale, familiare ed anche professionale.

Nello scorso mese, il Comitato ha chiesto con urgenza una legge regionale a tutela delle donne affette da endometriosi, ed un registro endometriosi, oltre all’organizzazione di eventi di sensibilizzazione e informazione della popolazione ed incontri di sostegno per le giovani donne (o coppie) che si trovano sole a dover affrontare una tale problematica legata, secondo studi accreditati, all’esposizione ad inquinanti ambientali (nello specifico a interferenti endocrini). In tale occasione ha lanciato una petizione on-line. Durante il tavolo informativo sarà possibile firmare on-line, tramite il proprio telefono cellulare/tablet collegato ad Internet, al link:
https://secure.avaaz.org/it/petition/CHIEDIAMO_AL_GOVERNATORE_DELLA_REGIONE_PUGLIA_UNA_LEGGE_PER_LA_TUTELA_DELLE_DONNE_AFFETTE_DA_ENDOMETRIOSI/

I membri del Comitato hanno presentato delle specifiche richieste e ritengono che gli elementi sotto elencati debbano essere imprescindibili perché la legge possa tutelare concretamente le donne affette da endometriosi:

  1. Il riconoscimento dell’endometriosi come malattia cronica e invalidante.

  2. La definizione di un protocollo diagnostico-operativo: linee guida utili alla gestione in buona pratica medica dell’endometriosi, l’individuazione di azioni finalizzate alla diagnosi precoce e all’ottenimento di trattamenti medico-sanitari più efficaci, formazione specifica dei medici (ginecologi, chirurghi, urologi, medici radiologi, medici di medicina generale), la lista delle procedure di prevenzione e di cura, degli stili di vita idonei alla riduzione dell’incidenza o della ricorrenza della malattia.

  3. La previsione di un sostegno psicologico gratuito per le donne che scoprono di essere  affette da endometriosi ed infertilità e che si apprestano ad iniziare un percorso di procreazione Medicalmente Assistita (PMA).

  4. L’istituzione di un “Ambulatorio del dolore pelvico”, struttura pubblica specializzata nella cura e nella prevenzione dell’endometriosi.

  5. Tutela lavorativa (permessi per la malattia).

  6. La promozione di campagne informative di educazione sanitaria nelle scuole e tra la popolazione: campagne dirette in particolare a favorire una maggiore conoscenza dei sintomi della malattia, specie nelle scuole tra le ragazze in età adolescenziale, a promuovere il ricorso al medico di fiducia, a pervenire a una diagnosi precoce e corretta della malattia e a prevenire l’infertilità ad essa correlata. Le campagne dovranno essere realizzate in collaborazione con le associazioni impegnate nel sostegno delle donne affette dalla malattia e con il coinvolgimento dei medici.

  7. L’esenzione dalla partecipazione al costo dei farmaci, delle prestazioni di diagnostica, ambulatoriali e delle prestazioni specialistiche secondo criteri e modalità stabiliti dalla Giunta regionale.

  8. L’istituzione del Registro regionale (vista la mancanza di dati statistici certi) per la raccolta e l’analisi dei dati clinici e sociali riferiti alla malattia, al fine di favorire e di stabilire strategie condivise di intervento sulla base dell’analisi dei dati specifici per ambito geografico, di monitorare l’andamento e la ricorrenza della malattia, nonché di rilevare le problematiche connesse e le eventuali complicanze. I dati contenuti devono essere pubblici, (anonimi) e facilmente consultabili.

I membri del Comitato Taranto LIDER, fiduciosi, confidano nell’operato della Regione Puglia e nella  sensibilità dei  Consiglieri tutti, verso un argomento che riguarda una moltitudine di donne.

I disturbi riconducibili a questa malattia sono legati al dolore cronico, in particolare durante i rapporti sessuali, il ciclo mestruale e durante l’ovulazione, a ricorrenti coliche intestinali e cistiti, infertilità, mal di testa e a volte acne. Facciamo un appello a chiunque dovesse riconoscersi nei sintomi, o a chi riconosce un’amica o una parente, a raggiungerci nel giorno indicato, perché per una malattia per cui non esiste una cura definitiva, l’unico modo per arginare i danni è essere informati. La diagnosi precoce può evitare l’infertilità. Il comitato Taranto LIDER e le volontarie distribuiranno il materiale informativo concesso dall’A.P.E. Onlus. Vi aspettiamo per un’informazione e una parola di conforto.

Per maggiori informazioni:

www.apeonlus.com
www.tarantolider.it – tarantolider@libero.it

 

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