Categories: AttualitàNews

Ilva, nuova richiesta d’arresto per Fabio Riva – Bonifiche Pioltello, arresto per Pelaggi

 MILANO – Mentre si attende il verdetto da Londra sull’estradizione, atteso per fine febbraio, è stata emessa una nuova ordinanza di custodia cautelare a carico di Fabio Riva, uno dei figli di Emilio Riva, ex patron dell’Ilva, nell’ambito dell’inchiesta milanese coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Mauro Clerici e Stefano Civardi. A Fabio Riva viene contestata una truffa ai danni dello Stato per circa un centinaio di milioni di euro. Coinvolte altre due persone arrestate, un professionista residente in Svizzera e un dirigente della Riva Fire.

IN ARRESTO LUIGI PELAGGI

Poco fa è giunta anche un’altra notizia che riguarda l’ennesima vicenda spinosa italiana. Sei  arresti per corruzione e traffico illecito di rifiuti sono scattati nell’ambito delle attivita’ di bonifica dell’ex area Sisas di Pioltello-Rodano. E’ questo il bilancio dell’operazione dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano e dei Comandi Provinciali di Milano, Roma e Napoli scattata all’alba. In manette è finito anche Luigi Pelaggi, funzionario del ministero dell’Ambiente e all’epoca dei fatti contestati capo della segreteria tecnica del ministro Prestigiacomo, vecchia conoscenza, in quanto indagato, nell’ambito dell’inchiesta Ambiente Svenduto condotta dalla Procura di Taranto sui vertici Ilva.
FABIO RIVA ACCUSATO ANCHE DI TRUFFA AGGRAVATA
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Fabio Riva, in concorso con altri, avrebbe realizzato un sistema per ricevere indebitamente erogazioni pubbliche utilizzando la legge Ossola che prevede contributi alle società italiane che esportano e che si trovano a far fronte a forti dilazioni di pagamento da parte dei clienti esteri. I contributi, viene spiegato in ambienti giudiziari, sono erogati dalla Simest di Roma, società partecipata dalla Cassa depositi e prestiti. Secondo gli inquirenti l’Ilva di Taranto non avrebbe avuto i requisiti idonei per accedere a questo tipo di contributi poichè tratta principalmente con Stati esteri o grandi aziende che saldano o alla consegna o, al massimo, con scadenze di 30-60-90 giorni. Per riuscire ad ottenere i contributi, è la contestazione dell’accusa, sarebbe stata costituita in Svizzera l’Ilva Sa, società che sarebbe stata interposta tra l’Ilva di Taranto e i committenti esteri così da far figurare che i pagamenti alla società italiana venivano fatti da quella svizzera la quale dilazionava i pagamenti nei tempi previsti per riuscire ad accedere ai contributi statali. Nell’inchiesta risulta indagata in base alla legge 231 anche la Riva Fire. (Adnk)
admin

Recent Posts

Italia 2.0 per quanto concerne il programma militare | Crosetto annuncia novità

L'Italia pensa alla modernizzazione militare. Crosetto scommette su carri armati e forze corazzate. Nuova strategia.…

1 mese ago

Zohran Mamdani, il sindaco che sfida Trump | New York ora ha il suo primo leader musulmano

Un voto che riscrive la storia americana e tutto comincia dalla città New York che…

1 mese ago

Svelato un segreto di famiglia: il manoscritto perduto della famiglia Shakespeare cambia tutto

Il segreto di Stratford. Esiste un manoscritto di cui si ignorava l'esistenza che riscrive la…

1 mese ago

“Grazie nonno!”: ADDIO BOLLO AUTO I Basta che abbia fatto 70 anni e ti cancellano la tua tassa seduta stante

Finalmente una bellissima notizia per gli italiani: potreste dire definitivamente addio al bollo auto… grazie…

1 mese ago

Halloween come evento ha proprio floppato | Quello del 2025 è stato pessimo

Halloween è stato da brividi al botteghino, ma non nel senso che pensate. E' stato…

1 mese ago

“Si riprenda la carta, non accettiamo più i bancomat”: ufficiale, dal 1 Novembre annullati i pagamenti con Carta

Ancora un’importante novità in campo finanziario: presta attenzione, perché potresti vederti rifiutare il bancomat al…

1 mese ago