TARANTO – La Fim Cisl di Taranto-Brindisi chiede alla Regione Puglia di promuovere, così come stanno facendo altre Regioni italiane, una legge a sostegno dei Contratti di solidarietà (Cds), tale da consentire il recupero del taglio del 10% sancito dagli effetti della Legge di Stabilità. Il segretario provinciale del sindacato Mimmo Panarelli fa presente che proprio grazie all’introduzione dei Contratti di Solidarietà centinaia di lavoratori dell’Ilva e di altre aziende sono riusciti a fronteggiare il difficile momento. Dall’1 gennaio scorso, però, ”le buste paga di coloro i quali sono collocati in Cds – sottolinea il sindacalista – sono piu’ leggere, a causa di una Legge di stabilità iniqua. L’integrazione salariale da parte dello Stato è stata ridotta, passando dal 20% al 10%”. Come è noto,”ai lavoratori in Cds è riconosciuta una retribuzione pari al 60% dello stipendio. Grazie all’integrazione statale, fino al 2013 pari al 20%, si riusciva a salvare di fatto l’80% dello stipendio; ora, per effetto del provvedimento governativo, scende e si raggiunge il 70%”. Panarelli parla di una ”decurtazione significativa che nel tempo inciderà fortemente sul salario diretto e indiretto dei lavoratori e delle loro famiglie”. Per questo la ”Fim-Cisl ritiene estremamente miope la scelta operata dal Governo: disincentiva l’utilizzo di uno strumento che si è dimostrato fortemente efficace nel fronteggiare le crisi aziendali, e la nostra provincia ne è la dimostrazione. Grazie ai Contratti di solidarietà si è evitata l’ulteriore perdita di posti di lavoro”. (Ansa)
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