BRINDISI – I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce hanno sequestrato un impianto, con sede a Mesagne (Brindisi), per lo smaltimento di 17 autotreni, nell’ambito dell’inchiesta del pm di Brindisi Giuseppe De Nozza sullo smaltimento dei fanghi provenienti dallo smantellamento della Belleli, ex azienda operante nel porto di Taranto e anche per conto dell’Ilva, interrati nel Brindisino in terreni poi adibiti a uliveto o frutteto. Sono 13 le persone indagate e quattro le aziende di Brindisi e Taranto coinvolte.
Nei mesi scorsi erano stati eseguiti sequestri preventivi di urgenza di terreni per diverse migliaia di metri quadri, ubicati fra Brindisi e Mesagne a ridosso della statale 7 Appia Taranto-Brindisi, in cui era stata accertata la gestione illecita di rifiuti speciali e l’esercizio di discarica abusiva. Secondo quanto accertato il materiale di risulta, costituito oltre che dai fanghi anche da plastiche ed inerti da demolizioni edili, non sarebbe stato utilizzabile per ripristini ambientali in terreni agricoli, essendo i fanghi impiegabili solo per ricolmare aree ad uso industriale con falda acquifera naturalmente salinizzata. I fanghi sarebbero stati mescolati con il terreno, lì dove si è proceduto poi a piantare alberi di ulivo. Gli investigatori ritengono che l’operazione, oltre ad essere illegale, fosse una minaccia per la salute pubblica per la possibile contaminazione dei prodotti della terra. In zona, tra l’altro, ci sono numerosi frutteti. (Ansa)
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