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Discarica Ilva, nuovo esposto del Fondo Antidiossina onlus

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Fondo Antidiossina onlus, sottoscritta da Fabio Matacchiera, in merito ad un esposto integrativo presentato al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Lecce affinché si verifichi se il sub commmissario dell’Ilva Edo Ronchi esercisce le discariche e gestisce i rifiuti pericolosi e non, conformemente alle norme vigenti. 

Il sottoscritto, responsabile legale della onlus “Fondo Antidiossina”, ha da poco depositato presso il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Lecce, nella persona del Maggiore Nicola Candido, un esposto integrativo a quello depositato, in data 19 dicembre 2013, relativo a probabili criticità in atto all’interno dell’area della discarica Ilva, ubicata tra i comuni di Taranto e di Statte.

Il presente esposto viene presentato al fine di fornire ulteriori dettagli operativi, in merito alla gestione dei rifiuti nello stabilimento Ilva. Nuovi ed interessanti spunti sono emersi da un’ulteriore analisi delle foto satellitari già diffuse precedentemente e che si allegano in copia, nonché da un comunicato diffuso (20 dicembre 2013) da Ilva, in risposta  al precedente esposto del Fondo Antidiossina.

 N.B. In questo nostro comunicato stampa  vengono elencati solo una parte degli elementi probatori, dei riferimenti normativi e delle violazioni già accertate dai Custodi Giudiziari e dal Ministero dell’Ambiente (vedi sotto). Tutto e più ampiamente, invece, viene  trattato nel corposo “esposto-dossier”  presentato oggi, ai Carabinieri del Noe di Lecce.

 A differenza di quanto sostiene l’ILVA a sua discolpa, ossia che le aree riprese da satellite non riguardano la discarica “Mater Gratiae”, possiamo invece confermare che le aree in questione ricadono proprio tra quelle gestite da ILVA spa e che sono aree annesse e di servizio alle vasche denominate “ex 2B” (rifiuti speciali non pericolosi) ed “ex 2C” (rifiuti pericolosi) della discarica “Mater Gratiae”. La risposta di Ilva, che fa riferimento alla precisa delimitazione della discarica ed al suo nome esatto, sembra, a nostro parere, un modo per distogliere l’attenzione da quelle che sono le procedure di gestione dei rifiuti in tali aree. Pertanto, sarebbe opportuno che le Autorità Competenti acquisiscano subito dalla Società la documentazione attestante le “caratteristiche planoaltimetriche”, unitamente a quella relativa alla gestione dei rifiuti nelle aree di stabilimento in oggetto ed nelle aree annesse dedicate al deposito temporaneo di rifiuti e sottoprodotti, nonché a quelle relative alle attività di recupero ed alle eventuali autorizzazioni in essere, a prescindere che si chiamino “Mater Gratiae” o meno. Attività rientranti a pieno nelle responsabilità e nelle competenze del Sub Commissario Edo Ronchi, in attuazione delle ultime norme emanate dal Governo.

Il Sub Commissario renda edotti i cittadini se dette attività, svolte nelle cosiddette “aree di deposito”, siano state regolarmente “autorizzate” allo stoccaggio di diverse tipologie di rifiuti “pericolosi e non” e, a tal fine, si chiede alle Autorità Competenti e di Controllo se tali aree, di cui alle foto satellitari “A-Abis, B-Bbis-C-Cbis”, dedicate ad attività di gestione dei rifiuti, fossero correttamente identificate, autorizzate e suddivise per tipologia omogenea di rifiuto ai sensi delle norme vigenti. In definitiva, si ritiene che, al di là della delimitazione specifica delle vasche di discarica e del loro nome esatto, sia importante comprendere se tali attività di gestione dei rifiuti e recupero sia stata e sia tutt’ora svolta conformemente nelle modalità previste dalle norme vigenti.

Le Autorità Giudiziarie si accertino che il Sub-Commissario Edo Ronchi abbia provveduto a verificare, così come previsto dal Codice dell’Ambiente e del D.Lgs. 36/2003, per ciascun sottoprodotto di stabilimento, che siano soddisfatti tutti i punti previsti dall’art 184-bis del D.Lgs 152/06 vigente, ai fini della verifica applicabilità della qualifica di sottoprodotto. In ultimo è opportuno evidenziare che i Custodi Giudiziari hanno già relazionato all’Autorità Giudiziaria in merito alle numerose violazioni di cui ali artt. 184 bis, 208, 216 e 256 cc. 1, 2, 3 e 5, 257 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. nella gestione dei sottoprodotti. 

Si chiede che le Autorità Giudiziarie acquisiscano copia degli atti depositati presso le autorità competenti comprovanti l’effettiva idoneità tecnica e temporale dei diversi depositi temporanei realizzati e di quelli tutt’oggi presenti in stabilimento. Si richiamano, a tal proposito, ed a titolo esemplificativo, le violazioni alle prescrizioni AIA relative alla realizzazione di depositi temporanei già accertate ed evidenziate con diffida prot. DVA 2012- 20757 del 28/08/2012 da parte del Ministero dell’Ambiente.Le Autorità Giudiziarie, altresì, si accertino che il Sub Commissario Edo Ronchi abbia verificato la conformità dei depositi temporanei presenti in stabilimento, così come previsto dalla Legge relativamente ai compiti allo stesso ascritti.

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