Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota trasmessa dall’Ilva:
TARANTO – In relazione all’articolo pubblicato in data odierna su “La Gazzetta del Mezzogiorno” dal titolo “Ilva, il blitz in piena notte di custodi e Carabinieri”, dove si legge: “Impianti, quelli funzionanti tirati al massimo. Anomale accensioni delle torce dell’acciaieria non per questioni di sicurezza o di emergenza ma unicamente per la combustione di gas di scarto, con un automatismo ancora legato al ciclo produttivo.” ILVA precisa quanto segue:
Considerato che gli impianti, contrariamente a quanto affermato nell’articolo, non “sono tirati al massimo” perché gli impianti stanno producendo a regime ridotto, tali affermazioni sono prive di fondamento tecnico in quanto l’accensione delle torce avviene solo per ragioni di sicurezza legate al tenore di ossigeno nel gas o per ragioni di sovrappressione. Non esiste pertanto alcun automatismo legato al ciclo produttivo poiché accendendo le torce si perderebbe peraltro il valore economico del gas. Inoltre, riguardo la parte dell’articolo in cui si afferma: “Emissioni diffuse in diverse aree, in assenza di impianti per l’abbattimento delle polveri e dei fumi derivanti dal taglio dei materiali ferrosi o dalla gestione dei materiali incandescenti come nella discarica paiole” ILVA ricorda che è in corso l’attuazione di prescrizioni dell’AIA con termine finale al luglio 2016 e con modulazioni temporali che si aspettano dal nuovo Piano ambientale. In ogni caso ILVA precisa che nella notte in questione negli impianti citati non vi sono state anomalie o emergenze e il taglio dei materiali ferrosi avviene con l’aspirazione delle emissioni con apposite cappe e sistemi filtranti. Infine ILVA non può non rilevare che, nonostante la richiesta, non gli è stata consegnata alcuna copia della relazione citata nell’articolo il cui contenuto viene, quindi, appreso dalla Società unicamente dalla stampa.
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