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Ilva, 350 emendamenti all’esame della commissione Ambiente (Camera)

Se l’Ilva non dovesse applicare l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) si procederà ad una “pianificazione economica alternativa” per i comuni di Taranto e Statte. E’ quanto prevede un emendamento (art. 9-bis) presentato dal Movimento 5 Stelle al decreto sulle emergenze ambientali e industriali (il così detto Terra dei Fuochi ma che dispone anche sull’Ilva), all’esame della commissione Ambiente della Camera. Si tratta, in sostanza, di una proposta “paracadute” nel caso in cui l’AIA non venga applicata oppure per far fronte a “problemi del mercato dell’acciaio” e al “grave stato di crisi occupazionale della città di Taranto e Statte”.

In questo caso, il ministero dello Sviluppo economico convoca a Taranto – entro 60 giorni dalla conversione dal decreto – una “procedura di consultazione e confronto delle proposte di riconversione e riqualificazione nell’area di crisi industriale complessa di Taranto” della durata di 24 mesi. Obiettivo della consultazione sarà definire una proposta di pianificazione economica alternativa, nel pieno rispetto ambientale e della salute delle popolazioni. Infine, oltre alla pubblicazione on-line dei documenti, si dovranno indire nell’arco dei 24 mesi dei referendum di consultazione popolare senza quorum, nei Comuni di Taranto e Statte.

Ma nei 350 emendamenti presentati al testo, ce ne sono anche altri riguardanti l’Ilva. Come l’esenzione dal ticket sanitario per almeno 5 anni per gli abitanti di Taranto e Statte (richiesto dal Comitato “Cittadini Liberi e Pensanti” nell’audizione in commissione Ambiente alla Camera martedì scorso), l’esenzione dal pagamento dell’Imu sulla prima casa per tre anni per i cittadini residenti in determinati quartieri di Taranto e a Statte (le compensazioni toccano anche rifiuti, acqua ed energia). Ma tra le proposte di modifica al decreto ci sono anche quelle che prevedono il ritorno della figura del Garante e il possibile riesame dell’AIA in base alla Valutazione del danno sanitario.

Infine, sia per Taranto e Statte che per la Terra dei Fuochi, sono stati presentati emendamenti per l’integrazione allo studio Sentieri dell’Istituto superiore di Sanità per le aree inquinate, messa in sicurezza d’urgenza dei terreni e bonifica ambientale dei siti, tecniche di telerilevamento, maggiore attenzione alle falde d’acqua eventualmente contaminate, analisi chimiche, mappatura e costituzione di una banca dati dei terreni agricoli “sani”, utilizzo delle forze dell’ordine a presidio del territorio. Ma gli emendamenti, una volta approvati dalla commissione Ambiente, dovranno passare dalle forche caudine della Camera e del Senato. Il che non lascia adito a grandi speranze.

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