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Ilva, Acciaieria 2 incandescente

TARANTOAncora un incidente all’Ilva. A quanto si è appreso di lieve entità. Due operai sono stati investiti da residui di materiale incandescente provenienti da una paiola a causa di un’oscillazione subita da quest’ultima (un episodio simile accadde il 3 ottobre 2012 nel reparto Gestione Rottami Ferrosi). Sono così cadute delle scorie finite poi in una zona dove per fortuna sono vietati il transito e l’accesso. L’episodio si è verificato nel reparto acciaieria 2: i due lavoratori – stando a quanto si è appreso da fonti sindacali – stavano pulendo la siviera, grosso contenitore per il trasporto dell’acciaio. Nessuna conseguenza per loro, hanno tenuto a precisare le stesse fonti sindacali.

Non sono rimasti feriti, ma hanno subito un forte spavento i due operai coinvolti, di cui uno è un gruista. Lo spavento ha infatti indotto i due operai a ricorrere ad un controllo medico presso l’infermeria dello stabilimento siderurgico, che ha confermato l’assenza di danni fisici. Ma l’evento getta l’ennesima ombra inquietante sullo stato degli impianti dell’area a caldo e sulla precaria sicurezza a cui sono costretti ogni giorno migliaia di operai (proprio ieri, durante l’audizione in commissione Ambiente alla Camera, a proposito del tema sicurezza in fabbrica alcuni operai del comitato “Cittadini e lavoratori Liberi e Pensanti” denunciavano come “le pensiline ci crollano addosso”).

Intanto quest’oggi i sindacati metalmeccanici avranno un nuovo incontro con l’azienda. E’ il primo del 2014: ma non si parlerà di piano industriale (visto che Bondi a fine dicembre in audizione alla commissione Ambiente alla Camera ha candidamente dichiarato come il piano “debba ancora vedere la luce”), né degli ammortizzatori sociali, ovvero del rinnovo dei contratti di solidarietà, tema, questo, che secondo i sindacati sarà affrontato il prossimo mese “per prepararsi in tempo alla scadenza di marzo dei contratti di solidarietà”. Quello sarà indubbiamente il primo vero banco di prova in cui il dramma sul futuro del siderurgico inizierà ad essere molto più reale di quanto oggi non appaia.

All’ordine del giorno dell’incontro di oggi infatti, c’é la gestione del monte ore della rappresentanza sindacale. Si parte da una novità ed è che nelle elezioni di fine novembre per il rinnovo delle Rsu dell’Ilva, accanto ai delegati delle tre federazioni, Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm-Uil, sono stati eletti anche i rappresentanti dell’Unione sindacale di base (Usb), alla prima apparizione nelle elezioni nell’Ilva. Questo presuppone quindi che il monte ore della rappresentanza sindacale (21mila ore l’anno) sia diviso con criteri diversi. Sinora, infatti, Fim, Fiom e Uilm si sono divisi paritariamente le 21mila ore, attribuendosene 7mila a testa: adesso, con l’ingresso dell’Usb nelle Rsu dell’Ilva, si procederà ad una divisione che terrà conto dei rapporti di forza e dei voti riportati nella consultazione elettorale. E quindi la Uilm, che ha visto confermare il suo primato all’Ilva, sarà l’organizzazione che avrà il maggior numero di ore di permessi sindacali. A seguire, stando all’ordine del risultato elettorale, la Fim Cisl, passata col voto dal terzo al secondo posto, quindi l’Usb, infine la Fiom Cgil, che è scivolata dal secondo al quarto posto. L’incontro odierno dunque, aprirà le porte ad un anno che si preannuncia alquanto caldo: anche se ancora nessuno tra i sindacati metalmeccanici presenti in Ilva ha avuto il coraggio di dire che il futuro per i lavoratori del siderurgico è nero.

 G. Leone (TarantoOggi, 08.01.2013)

 

 

 

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