Buon anno, Taranto

Per un giorno ho visto sessantamila persone cantare insieme per riprendersi i diritti negati e non sottostare più ai ricatti di padroni privi di scrupoli e coscienza. Ma un solo giorno non basta. Ce ne vorranno altri. Ed altri ancora. Diversi o uguali a quello. Giorni non solo protesi a rallentare una discesa, ma orientati a favorire una risalita. La risalita. Giorni non più dedicati a raccogliere le macerie di una Città Vecchia che frana nell’incuria. Giorni di menti aperte e braccia giovani, armate di vanga e rastrello, pronte a spazzare via il degrado dei quartieri e a riappropriarsi degli spazi abbandonati. Giorni di ostinazione e grinta, spesi alla ricerca di alternative alla grande industria inquinante. Giorni non rassegnati a scelte calate dall’alto che salvano una fabbrica e inchiodano la mia anima. Desidero che il 2014 sia pieno di questi giorni. Nulla dovrà essere off limits per il coraggio e la speranza. Lo dico ai miei figli con la schiena dritta. A tutti quelli che hanno deciso di permettersi un futuro che segnato (forse) ancora non è.
La voce di Taranto
A cura di Alessandra Congedo e Valentina Pellegrino
