Tanta la speranza, dunque. Poche le certezze. Tra queste, il fatto che le somme spettanti ai singoli lavoratori a titolo di incentivo all’esodo (9.000 euro), che nell’accordo di luglio 2012 era stato stabilito di mettere a disposizione a favore del percorso di reindustrializzazione, torneranno ai lavoratori: entro fine mese infatti, partiranno le transizioni per chi ne vorrà usufruire. Inoltre, sempre come previsto dall’accordo del 9 luglio, si chiederà alle amministrazioni comunali di Ginosa e di Castellaneta, di acquisire gli stabilimenti a titolo gratuito in applicazione dell’art. 4 comma 23 del D.L. 510/96. Gli stabilimenti dovranno essere utilizzati dalle rispettive amministrazione locali solo ed esclusivamente nella ricerca di soluzioni lavorative per gli ex dipendenti Miroglio, anche nel caso in cui il tentativo di reindustrializzazione non dovesse concludersi positivamente entro il 31 dicembre. Ed il fatto che i due enti non abbiano ancora ottemperato a quest’operazione, preoccupa non poco i lavoratori. Anche per questo gli stessi hanno raggiunto un accordo con la torinese Wollo, società di scouting ingaggiata a suo tempo dalla Miroglio per cercare imprenditori o imprese interessate a rilevare i siti di Ginosa e Castellaneta, affinché continui nella sua ricerca per i prossimi sei mesi. Perché solo in questo modo si può ancora dare un senso alla parola futuro.
G. Leone (TarantoOggi, 23.12.2013)
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