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Premio Luisa Minazzi, è Domenico Lestingi l’ambientalista dell’anno

L’Italia può e deve ricominciare dalla legalità. L’esempio arriva dal sud del Paese e dai tanti coraggiosi cittadini che hanno deciso di esporsi in prima persona per dire basta al traffico e allo smaltimento illegale dei rifiuti. Domenico Lestingi è uno di questi, è lui l’ambientalista dell’anno 2013, che ha avuto il coraggio di denunciare lo smaltimento irregolare di rifiuti nelle campagne di Conversano (Ba), città dove lavorava come operaio di una discarica. Il 27 marzo 2012 si è impadronito di una ruspa e ha cominciato a scavare nei terreni agricoli della zona dove sapeva che erano stati seppelliti illegalmente dei rifiuti. Il suo gesto ha permesso alla magistratura di aprire un’indagine con l’ipotesi di disastro ambientale per la discarica sita in Contrada Martucci. Ma gli è costato il posto di lavoro dato che da allora è disoccupato.

«Il suo coraggio, la sua generosità e il senso del bene comune sono stati premiati da quasi mille persone che hanno votato per Lestingi riconoscendogli una dote importante, quella di credere nei propri ideali e di sapersi esporre in prima persona per affermarli», spiegano Vittorio Cogliati Dezza e Francesco Tarantini, rispettivamente presidente nazionale di Legambiente e presidente di Legambiente Puglia, a margine della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso la sede dell’associazione a Bari.  Il Premio Ambientalista, giunto alla settima edizione, è intitolato a Luisa Minazzi, l’attivista di Casale Monferrato (Al) scomparsa nel 2010, tra le fondatrici del circolo locale di Legambiente e assessore comunale all’ambiente, che ha difeso i diritti delle persone esposte all’amianto.

«Quando ho saputo di aver vinto il Premio Minazzi – dice Domenico Lestingimi sono commosso, questo riconoscimento ha un valore unico per me. Rappresenta il momento di riscatto dopo un lungo periodo di difficoltà, legato perdipiù alla perdita di credibilità di fronte alla mia famiglia e alle persone che, in tempi non sospetti, non credevo a quello che dicevo loro. Per questo ho deciso di prendere una ruspa e scavare, volevo far luce sulla verità dimostrando che tutto ciò che avevo visto con i miei occhi era vero. Volevo farlo sapere a tutti affinché si mettesse la parola fine a comportamenti illeciti e rischiosi per la salute di tutti». Per l’operario pugliese per tutelare l’ambiente e gli interessi della collettività non serve il coraggio, ma «bisogna essere sinceri e leali, questo basta. Se tutti lo fossimo vivremmo meglio».

Ad aggiudicarsi il secondo posto del Premio Luisa Minazzi è il sindaco di Melpignano (Le), Ivan Stomeo, al quale è stata conferita una menzione speciale per aver promosso una cooperativa di comunità grazie alla quale sono stati installati 33 tetti fotovoltaici che forniscono energia ai cittadini lasciando guadagni in eccessi a opere di pubblica utilità. «Il Premio Ambientalista dell’Anno ha come unico obiettivo quello di raccontare storie in grado di restituire speranza, mostrare un’Italia capace e sensibile, stimolare la partecipazione al cambiamento» concludono Cogliati Dezza e Tarantini.

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