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Ilva, M5S: il nuovo decreto rende nullo il principio “chi inquina paga”

In data 3 dicembre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un decreto presentato ai media quale risposta del Governo a tutela della cosiddetta “Terra dei Fuochi” . Dietro i pomposi annunci che dichiarano che da oggi non sia più legale bruciare rifiuti, facciamo osservare però che il loro smaltimento mediante combustione è già illegale e penalmente rilevante poiché si configura come gestione illecita di rifiuti, getto pericoloso di cose ed infine come emissioni in atmosfera non autorizzate. Gli enti di controllo hanno gli strumenti legislativi per contrastare il reato, ma il numero di operatori e le attrezzature idonee per aumentare l’attività preventiva e repressiva sono purtroppo insufficienti. E’ di tutta evidenza che questo decreto, che affronta il disastro ambientale in Campania, sia stato utilizzato in maniera subdola, così come accaduto per d.l. sul “femminicidio” (d.l. 93/2013), nella cui conversione in legge è stata inserita persino la salvezza delle province, come trampolino di lancio per introdurre articoli e comma che, in questo caso, tutelano l’Ilva e l’attuale dirigenza attraverso l’azzeramento delle sanzioni, lo sblocco dei fondi, il piano ambientale che integra l’AIA fino a sostituirla nel Febbraio 2014, la qualità dell’aria legata al valore di inizio gestione commissariale.

Dunque un nuovo decreto per un nuovo inganno, che ci fa giungere così al quinto d.l. “pro-Ilva”: un decreto salva-commissari che rende nulle le sanzioni previste dall’AIA del 2012 e consente la prosecuzione di un’attività oramai palesemente fuorilegge, in barba a tutte le normative italiane ed europee. Con l’applicazione di questi decreti il principio del “chi inquina paga” è reso nullo, come nulla diviene la tutela dell’ambiente. E ancora una volta nulle sono la salute e la vita dei cittadini di Taranto, subordinati alla  produzione, i cui diritti sono offuscati da un ennesimo decreto inaccettabile con licenza d’inquinare ed uccidere. Il Governo dimostra d’ignorare nuovamente quanto questa terra abbia già dato, sia in termini di vite umane che di prospettive economiche ai limiti dell’estinzione, non considerando affatto ciò di cui la città ha invece bisogno : un progetto unico, una piattaforma di intenti e competenze che abbia come fine quello di determinare la rinascita culturale, turistica ed economica e che valorizzi la vera vocazione del territorio, certamente non industriale.

Meet Up 192 “Amici di Beppe Grillo Taranto”

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