Gli interventi di potatura devono essere effettuati “esclusivamente” laddove “indispensabili” e nell’assoluto rispetto sia delle buone pratiche forestali sia del regolamento del verde; gli stessi, inoltre, non devono riguardare indiscriminatamente tutti gli esemplari insistenti in ogni strada oggetto dell’intervento ma solo quelli per i quali sussista una reale esigenza accertata. E invece continuano gli interventi su chiome che hanno uno sviluppo contenuto. Come lo avevano altri alberi, proprio di Via Nitti, ridotti negli anni scorsi a tre tristi monconi.
Tra l’altro, eliminare gran parte dell’apparato fogliare è una vera follia in una città fortemente inquinata come la nostra perché riduce drasticamente la capacità fotosintetica e l’azione di trattenimento delle polveri sottili. Senza poi sottovalutare il problema degli uccelli cui è stata tolta la possibilità di ripararsi durante la notte e di cibarsi dei frutti che erano presenti sulla chioma. Il Comune ha acquistato e piantumato numerosi alberi: ma che senso ha piantare alberi se poi non si sa curarli ed anzi li si condanna a morte con potature inutili? E’ appena stata assunta la decisione di liberare l’AMIU dall’onere della cura del verde urbano: in attesa che si affidi il servizio il Comune dovrebbe perlomeno impedire interventi assurdi. Esiste un regolamento del verde, approvato dallo stesso Comune, che sanziona questi interventi. Noi torniamo a chiedere che il Comune lo faccia rispettare. O bisognerà rivolgersi all’Autorità Giudiziaria per ottenere il reintegro di tutti quelli alberi che non sono sopravvissuti e che non riusciranno a sopravvivere a questi rozzi interventi?
COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE TARANTO
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