Ricordiamo a tutti che secondo i periti nominati dalla magistratura tarantina circa trenta morti all’anno sono correlabili all’inquinamento industriale. Si tratta di una stima molto prudente che fanno di Taranto una citta’ della morte. Altri tre anni di inquinamento dell’area a caldo dell’Ilva causeranno ulteriori danni alla salute delle fasce piu’ fragili della popolazione. La salute non puo’ aspettare i tempi dell’Aia. Si è purtroppo deciso di lasciare che i tarantini siano sottoposti ancora all’inquinamento per altri tre anni, i quali si aggiungono ai cinquanta passati. Il Governo si è assunto la responsabilità di non bloccare le fonti inquinanti, di non fornire risposte alla Commissione europea, di abolire le sanzioni previste a carico degli inquinatori. Tirando le somme, il Governo concede libertà di inquinare portando Taranto fuori dell’Europa. Segnaleremo alla Procura questa situazione anomala perche’ la salute non sia messa ulteriormente in pericolo con questo decreto che concede un ammorbidimento inaccettabile alla gia’ blanda legge “Salva-Ilva 1”.
Per PeaceLink
Fulvia Gravame
Alessandro Marescotti
www.peacelink.it
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