La difesa di questi principi assoluti, non negoziabili, che dovrebbero costituire la linea guida di ogni azione politica, ha avuto come risultato concreto per Bonelli un quasi totale ostracismo da parte di rappresentanti politici e organi di comunicazione e il danno pecuniario di una denuncia dell’importo 500.000.00 euro da parte di ILVA e minacce di denuncia da parte dell’ex Ministro dell’Ambiente Corrado Clini per procurato allarme e falsificazione dati sulla mortalità, che poi, purtroppo, si sono rivelati veri.
Il suo impegno civile è stato oggetto anche da parte dello stesso Vendola di una astiosità e violenza verbale spropositate rispetto ad un banale episodio di contestazione da parte di un gruppuscolo di ragazzi, episodio al quale fra l’altro Bonelli era del tutto estraneo e che, comunque, dovrebbe essere del tutto normale nella quotidianità di un politico di lungo corso come il nostro Presidente regionale.
In quell’occasione Vendola si è lasciato andare a considerazioni del tutto fuori luogo e ad espressioni dai toni sarcastici fino a definire Angelo Bonelli “piccolo avvoltoio” ma, evidentemente, era stato toccato un nervo scoperto o, forse per la prima volta, aveva intuito che il tempo delle favole stava finendo.
Il caso Vendola è soltanto l’ultima riprova della non rappresentatività della nostra classe politica locale, regionale e nazionale, che negli ultimi anni ha fatto di questa città una terra di conquista, da sfruttare per poi abbandonarla nella più assoluta desolazione. Ma qualcosa sta cambiando, l’abbiamo percepito chiaramente anche sabato scorso a Napoli, c’è una consapevolezza sempre più ampia ed una voglia di combattere perché ci sia finalmente giustizia, tanto forti che ci spingono a sperare che prima o poi vengano travolti e portati via tutti coloro che hanno collaborato o che avrebbero potuto opporsi e osteggiare la morte e la distruzione della nostra città.
Movimento Taranto Respira
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