Nella memoria di Vincenzo è ancora vivo il ricordo delle sue pecore ammassate sui camion, destinate ad essere abbattute in un macello di Conversano (Bari) perché contaminate da diossina e pcb. Sono ancora nitidi i frammenti di quella triste giornata: gli ultimi belati degli animali condannati al massacro, le lacrime versate dai presenti (compresi i veterinari della Asl), il suono dei campanacci delle pecore più adulte, quelle che guidavano il gregge. «La notte eravamo abituati ad addormentarci con quel suono – ci raccontò Vincenzo un anno fa, durante una visita alla masseria – abbiamo deciso di tenere un campanaccio appeso qui, all’ingresso. Adesso solo il vento può farlo risuonare».
Da allora, però, qualcosa è cambiato. L’imperativo è reinventarsi. Gli ovili restano vuoti, ma la terra comincia a rianimarsi con il progetto presentato una settimana fa. “La canapa ha diversi usi: tessile, alimentare, farmaceutico. Noi siamo orientati verso la produzione tessile – ci dice oggi Vincenzo – inoltre la canapa è anche un disinquinante. Effettueremo delle analisi del terreno prima della semina e dopo il raccolto proprio per confrontare la quantità di inquinanti assorbiti”.
Alessandra Congedo
Per saperne di più: http://www.canapuglia.it/
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