Inoltre, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla procura di Taranto contro il provvedimento con il quale il Tribunale del Riesame il 23 maggio scorso aveva annullato l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa otto giorni prima dal gip Patrizia Todisco nei confronti dell’ex direttore generale della Provincia di Taranto Vincenzo Specchia, 60 anni, attuale segretario generale del Comune di Lecce, coinvolto nell’inchiesta sull’Ilva chiamata “Ambiente svenduto”. Nel provvedimento si contestava a Specchia, difeso dall’avvocato Andrea Sambati, un tentativo di concussione per costrizione nei confronti dell’ex dirigente del settore Ecologia, Luigi Romandini, sollecitato a firmare autorizzazioni per una discarica all’interno dello stabilimento Ilva. Il reato è contestato in concorso con l’ex presidente Gianni Florido, l’ex assessore all’ambiente Michele Conserva e l’ex dirigente dei rapporti esterni Ilva Girolamo Archinà.
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