“Il cambiamento climatico sta già avendo un impatto significativo sull’ambiente artico – ha aggiunto Potočnik – e lo sfruttamento delle risorse naturali della regione pone una minaccia aggiuntiva se non avviene in modo sostenibile, con tutte le necessari precauzioni e consultando le popolazioni locali. Non possiamo neanche immaginare l’impatto che avrebbe una fuoriuscita di petrolio nell’Artico e la difficoltà e i costi dell’eventuale bonifica”.
Per Greenpeace il riconoscimento da parte dell’Unione Europea della pericolosità delle trivellazioni nell’Artico è molto importante, così come il fatto che sia stata espressa preoccupazione per attivisti e giornalisti ancora in carcere. Knut Fleckenstein, membro della delegazione Ue-Russia al Parlamento
Europeo ha assicurato che solleverà il caso alla riunione con i parlamentari russi prevista a Mosca la prossima settimana. Vytas Leškevičius, ministro degli Esteri della Lituania, che ha la presidenza di turno della Ue, ha parlato di “accuse sproporzionate”, dicendo che aspetta con ansia la liberazione dell’equipaggio. Oltre 90 eurodeputati di 20 Paesi e di 7 differenti partiti hanno chiesto il rilascio immediato degli Arctic 30, chiedendo anche un bando alle trivellazioni nell’Artico.
Nota stampa di Greenpeace
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