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Diamo le ali a Taranto – Il 26 ottobre manifestazione per uno sviluppo alternativo

TARANTORiceviamo e pubblichiamo la nota stampa che illustra la manifestazione organizzata dal Comitato Pro-Aeroporto per il prossimo 26 ottobre.

Perché una manifestazione a favore dell’utilizzo effettivo dell’Aeroporto di Taranto? Questa sarà sicuramente la prima domanda che tutti si porranno, ed allora conviene rispondere subito. Un aeroporto negli anni 2000 è una vera manna dal cielo, un tesoro la cui portata è comprensibile solo da parte di chi ha la fortuna di fruirne già. Un aeroporto non è solo una comodità (che è  sempre meglio avere), ma è innanzitutto un’opportunità  e un volano di sviluppo e di crescita economica che crea migliaia di posti di lavoro, soprattutto per i giovani.

Come è facile intuire, un aeroporto sviluppa tanto lavoro indotto (a puro titolo di esempio: a Chicago, nel raggio di 5 km, si sono sviluppati 400.000 posti di lavoro) e, soprattutto, produce economia pulita, cosa di cui, a Taranto, tutti abbiamo estremo bisogno. Un aeroporto funzionante, per sua naturale vocazione, spalancherebbe le porte al turismo che andrebbe ad alimentare strutture ricettive, ristoranti, bar, stabilimenti balneari, centri benessere, taxi, autonoleggio, parcheggi, lavaggi, agenzie di viaggio, guide turistiche, lavanderie, negozi, immobiliari, ecc.

Un aeroporto vedrebbe fiorire, attorno a sé, una moltitudine di attività, così come è accaduto in altre città (vedi Bergamo), con un beneficio in termini di tasse da riscuotere per i territori interessati. Questo concetto è così  attuale che ormai si progettano città attorno agli aeroporti, sull’esempio delle città marinare di una volta, che sfruttavano il mare per accrescere le attività culturali e commerciali.

Un aeroporto, oggi, rappresenta ciò che rappresentavano le corriere e le carrozze nei tempi passati: lo sviluppo, lo scambio culturale, il diritto alla mobilità, il desiderio di conoscere e, perché no, di libertà; libertà, crescita e possibilità negateci da Aeroporti di Puglia (società detenuta dalla Regione Puglia al 99,4%).  Da ciò ne deriva che il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola – seppur indirettamente – è responsabile del mancato utilizzo del “nostro” aeroporto, anche se ha enunciato più volte il pieno sviluppo della nostra infrastruttura (bluffando come i fatti dimostrano). Così come è stato bloccato lo sviluppo di una infrastrutturazione intermodale nella nostra provincia, mentre nel barese è già in fase di avanzata realizzazione ed altri milioni si stanno spendendo, ad esempio, per l’aeroporto “del Salento” brindisino (da pochi anni ristrutturato!).

Il “nostro” aeroporto è il più  grande in termini di estensione e di lunghezza della pista (la 1ª  in Puglia, la 5ª in Italia). Il “nostro” aeroporto non ha problemi di espansione: a differenza di quello di Bari e di Brindisi, risulta completamente libero da vincoli e costruzioni; non ha neanche problemi di sicurezza (cosa che non si può dire per l’aeroporto di Brindisi).  Una infrastruttura, la “nostra”, che nonostante sia stata bollata come “cargo”, non è stata neanche resa tale con i necessari allacciamenti viari e ferroviari: viene definita a “vocazione cargo” solo per tenerla bloccata, così come avviene dal 2006. Vengono stanziati finanziamenti per fantomatici “lavori”, i quali poi non vengono sistematicamente realizzati.

La verità è una sola: a Taranto non sarà realizzato nessun cargo e, come al solito, al danno seguirà  la beffa perché, secondo i nostri politici, non potremo mai avere uno scalo passeggeri, nonostante ciò leda un fondamentale diritto comunitario, ossia la “Libera Circolazione”! I cittadini chiedono a gran voce i voli passeggeri di linea, innanzitutto, e poi tutto il resto!!! Diciamo basta all’ennesima emarginazione del nostro territorio! Diciamo basta alle politiche di falsa cooperazione imposte da Bari, che si traducono in un “nulla per Taranto”, se non quando ci sono da conferire rifiuti da tutta Italia per le nostre esauste discariche. Taranto e i tarantini, in virtù dei sacrifici sopportati in nome dell’Italia e dell’Europa, hanno il pieno diritto di avere ciò che, legittimamente, spetta loro: la libertà  di decidere e di scegliere un futuro sviluppo culturale, sociale ed economico pulito e diverso. D’ora in poi, ciò  che accadrà a Taranto, saranno i tarantini a deciderlo. Diamo le ali a Taranto…. In tutti i sensi!!!

Programma della manifestazione: ore 10,00 – raduno dei partecipanti davanti all’Arsenale. Dalle ore 10,30 alle ore 11,30: corteo in via Di Palma e via D’Aquino. Dalle ore 11,30 alle ore 13,00: appello alla popolazione dal palco di Piazza della Vittoria.

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