Giovanni Furii, responsabile del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia gestito da Legambiente, intervenuto su richiesta della Capitaneria di Porto, spiega quanto si pensa possa essere accaduto: «I piccoli ritrovati lungo il tratto di litorale considerato presumibilmente non sono riusciti a prendere il largo, una volta verificatasi la schiusa delle uova, a causa della particolare violenza dei flutti che con ogni probabilità hanno respinto sulla spiaggia i nascituri intenti a prendere il largo. Non è stato ancora possibile – continua Furii – identificare con certezza il luogo esatto di deposizione della nidiata, tra l’altro piuttosto tardiva rispetto all’usuale periodo di schiusa di questa specie, da un lato a causa della vastità dell’area da monitorare, dall’altro per l’eccezionale violenza della mareggiata che ha modificato il normale assetto morfologico della spiaggia divenendo poi anche causa dell’escavazione della camera di incubazione».
Grazie alla fondamentale consulenza scientifica del prof. Antonio Mingozzi del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’Università della Calabria, si è deciso di intervenire, in una situazione di assoluta eccezionalità, portando a largo i piccoli recuperati ancora in vita per superare le onde frangenti, in considerazione anche dell’avvenuto raggiungimento di un peso adeguato per poter essere liberati. Nella giornata di mercoledì, 9 piccole tartarughe sono state così salvate da un destino di morte certa, mentre contemporaneamente, altri nascituri vengono ritrovati sulla spiaggia a causa della dispersione delle uova operata dalla forza delle onde.
Legambiente intende estendere un sentito ringraziamento alla Capitaneria di Porto, alla Guardia Costiera di Vieste, all’Università della Calabria, all’associazione “Anpana” di Vieste e al servizio veterinario ASL di Foggia, fauna selvatica area C coordinato dal Dott. Luigi Urbano, per il prezioso contributo fornito. Inoltre, si fa appello a tutta la popolazione locale affinché possa contribuire al difficile lavoro di monitoraggio che i volontari di Legambiente stanno operando in questi giorni in una situazione a dir poco straordinaria, prendendo contatti direttamente o con la Capitaneria di Porto, oppure con il CRTM di Manfredonia (crtmmanfredonia@legambiente,
Nota stampa di Legambiente
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