Pare dunque volgere al termine la telenovela delle ZFU, prima istituite, poi cancellate dal provvedimento del ministro Tremonti e ora ripescate dopo cinque anni di nulla e ben tre governi. Decisione di fondamentale importanza per il nostro territorio, sperando che i sussulti politici non le mettano nuovamente a rischio. Altro aspetto di non poco conto è che, mentre i criteri di agevolazione sono stati decisi a livello centrale, i fondi sono a carico delle regioni. La Puglia ha stanziato 134 milioni per i suoi undici comuni, occorrerà ora vigilare affinché il nostro territorio abbia quanto gli necessita per ripartire. Si tratta di agevolazioni fiscali per piccole e medie imprese, come scritto poc’anzi, ma cosa prevedono nello specifico le ZFU? eccolo spiegato: l’esonero dal pagamento delle Imposte sui redditi (IRES ed IRPEF) sino ad un massimo di € 100.000 aumentati di € 5.000 per ogni lavoratore assunto successivamente al primo anno; esonero dal pagamento dell’IRAP sul un valore massimo della produzione pari ad € 300.000 per ciascuno dei primi 5 anni di attività; esonero dal pagamento dell’ICI per quattro anni per gli immobili posseduti dall’azienda nella ZFU; esonero dal pagamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente (il 30% dei quali con residenza nella ZFU). Insomma un treno da prendere a tutti i costi, per un territorio che vuole ripartire.
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