Comunque la dimensione del fenomeno degli spiaggiamenti di tursiopi, grampi e stenelle preoccupa il mondo scientifico, riempiendo le cronache dei giornali. Da Torre Colimena a Torre Calderina, dall’Istmo Schiapparo sul Gargano a Porto Cesareo e Torre Lapillo nel Salento, tutta la costa pugliese registra casi di esemplari in difficoltà o ritrovati morti in avanzato stato di decomposizione.
Il WWF, che da anni è in prima linea per la difesa e la tutela della biodiversità marina e monitora il fenomeno in collaborazione con le Capitanerie, l’Università e i centri specializzati, ha un’idea diversa e non ha intenzione di avvalorare le molte teorie, a volte controverse e senza alcun riscontro oggettivo, avanzate per spiegare gli spiaggiamenti. Per attribuire il fenomeno a una o più cause è necessario eseguire sulla carcassa del cetaceo l’esame necroscopico, che richiede tempo e perizia, e collocare lo spiaggiamento in una casistica più ampia, per capirne la portata. Ecco perché la questione rimane irrisolta e non è possibile individuare nell’immediatezza del ritrovamento un causa specifica.
È significativo che al largo di Torre Calderina, teatro di uno degli ultimi spiaggiamenti, è stata individuata una famiglia di tursiopi dalla Società Nazionale Salvamento di Bisceglie, che ha anche filmato l’evento, cui vanno i nostri ringraziamenti. Né da notizia la responsabile del gruppo dei soci del WWF a Molfetta, Grazia Abbascià: “La visione dei delfini crea fascino e curiosità in adulti e bambini, ma è importante diffondere la consapevolezza dei pericoli che minacciano i nostri tursiopi. La loro tutela è fondamentale e invitiamo tutti ad adottare comportamenti che non compromettano la loro incolumità: non andare in motoscafo ad alta velocità, evitare il rumore dei motori poiché li disturba e li disorienta, non gettare rifiuti come i sacchetti di plastica che potrebbero essere ingeriti accidentalmente”.
“L’area di Torre Calderina e il prospiciente Posidoneto San Vito si dimostrano, ancora una volta, scrigno di biodiversità– afferma il dott. Mauro Sasso, Vice Presidente del WWF Puglia – e per questo è necessario che le autorità istituzionalmente preposte rafforzino i controlli e si impegnino in termini concreti per l’istituzione un’Area Naturale Protetta. Rinnoviamo il nostro appello al Ministero dell’Ambiente e alle autorità regionali e locali affinché diano seguito alle istanze che sono state da tempo avanzate per la tutela e la salvaguardia di una zona che è una grande nursery di specie che arricchiscono la vita dei nostri fondali”.
Comunicato stampa del Wwf Puglia
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