“Ogni anno – aggiungono Nicoletti e Tarantini – le esercitazioni militari non solo minacciano e danneggiano l’ambiente, ma sono incompatibili con la tutela della natura e dei delicati ecosistemi delle aree naturali protette, un patrimonio naturalistico di cui siamo leader in Europa per superficie protetta. Troppo spesso si dimentica che i parchi naturali sono una risorsa preziosa per il Paese, dato che producono il 3,2% della ricchezza della Penisola. Rilanciarli e valorizzarli significa contribuire a superare la crisi economica del Paese e a rilanciare le economie locali. Pertanto chiediamo che sia convocato un tavolo nazionale congiunto tra ministero dell’Ambiente e della Difesa per risolvere una volta per tutte la spinosa questione delle servitù militari che gravano sulle aree protette.
Sulla vicenda interviene anche il Wwf: “Auspichiamo che il risultato raggiunto in Puglia – dichiara Mauro Sasso, vice presidente del WWF Puglia – possa essere esteso a tutte le aree parco nazionali che, come emerso nel recente meeting “Road to UP” a Castel del Monte, affrontano le stesse problematiche. Questa prima vittoria ci stimola ad insistere nelle nostre legittime rivendicazioni e per questo il WWF sosterrà tutte le iniziative utili a raggiungere un’intesa tra il Ministero dell’Ambiente e il Ministero della Difesa per eliminare le attuali servitù militari”.
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