“Gli articoli pubblicati – ha affermato Vendola – contengono molteplici affermazioni false e offensive che saranno ovviamente oggetto di azione penale e di risarcimento civile nei tribunali. Questo vale per l’Espresso, per Taranto Buonasera e per chiunque dovesse riprendere una cosa cosi manifestamente infondata, vista anche la battaglia storica della Regione Puglia nei confronti di questi signori dei rifiuti”.
“Alla nostra battaglia – ha continuato il governatore – combattuta anche con lo spirito di evitare una nuova infrazione comunitaria sul problema delle discariche, la lobby dell’acciaio, ben rappresentata in Parlamento, ha replicato con la seguente diffamazione: che la lotta per il rispetto delle norme comunitarie, in tema di autorizzazione di discariche Ilva, era frutto della volontà di favorire da parte mia e da parte della Regione, le discariche attualmente esistenti all’esterno della fabbrica”.
Vendola smentisce radicalmente quanto affermato in ordine alla intenzione della Regione di impedire o rallentare il processo autorizzativo, che costituisce una pura invenzione ed integra gli estremi della calunnia penalmente perseguibile: “La posizione della Regione è chiara e coerente fin dall’inizio: il rilascio dell’autorizzazione necessaria per le discariche di ILVA spetta al Ministero dell’Ambiente, che ha omesso fino ad oggi di pronunciarsi sulla richiesta, presentata nel 2007, e che ha riconosciuto in atti formali la propria competenza. Quanto alla Regione, essa è competente al rilascio della VIA, che difatti è intervenuta nel 2010 in base ad un articolato e approfondito procedimento. Dunque, oggi manca il rilascio dell’AIA, imposto da norme comunitarie (a pena di infrazione contro lo Stato), e di competenza del Ministero”.
Conclude il governatore: “In nessun modo la Regione ha inteso ingerirsi nel tema delle discariche, limitandosi, da ultimo, a prendere atto di un contributo tecnico dell’ISPRA inviato dallo stesso Ministero dell’Ambiente, che evidenzia profili di criticità sopravvenuta nello stato dei luoghi, sui quali si stanno ovviamente compiendo i necessari approfondimenti. Ovviamente, la Regione non è favorevole all’attivazione di discariche in mancanza delle autorizzazioni prescritte a tutela di salute ed ambiente, anche perché ciò costituirebbe violazione del diritto comunitario e presterebbe il fianco a procedure di infrazione”.
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