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Dall’irruzione in piazza al corteo in mare – L’anno caldo dei “Liberi e pensanti”

TARANTO – Un caldissimo 2 agosto di un anno fa un gruppo di lavoratori, cittadini di Taranto, liberi e pensanti, si riprendeva la propria dignità di uomini e operai, spezzando quelle catene che uno spietato ricatto aveva saldato alle proprie mani ed alle proprie gambe. Una piazza conquistata ed un percorso appena cominciato.

A distanza di un anno la strada percorsa dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti è stata importante. Tappe salienti e storiche per una Taranto che non aveva mai conosciuto un risveglio tanto improvviso quanto perentorio e, per alcuni, ancora impossibile.

Esattamente come un anno fa in piazza della Vittoria, ieri, è stata raggiunta un’altra tappa. Nessuna festa ma una giornata dedicata alla denuncia. Una giornata dedicata alla vocazione naturale di questo territorio. Restituire dignità, centralità ed importanza alla nostra più potente e naturale risorsa: il mare.

Dal mattino, sulla banchina che costeggia via Garibaldi in Città Vecchia, si allestisce una spiaggia, con ombrelloni e docce ad uso dei bagnanti. E come d’incanto spariscono i motorini che sfrecciano pericolosamente ad alta velocità, sostituiti da famiglie che si riuniscono per condividere una giornata di sole e tranquillità. Tra tuffi e giochi per i bambini scorrono le immagini di 365 giorni di lotta.

Gioie e dolori di una terra che prende sempre più coscienza di essere pedina in un gioco molto più grande di lei ma al tempo stesso consapevole di aver voltato pagina. Pagine di una piazza conquistata. Lavoratori e Cittadini insieme nei quartieri per risvegliare le coscienze più rigide.

Immagini di trentamila persone per le strade, unite solo dalla voglia di restituire ai propri figli una città che non susciti solo la voglia di scappare. Istantanee di un vero 1° maggio di lotta, per un lavoro che non c’è. Contro un lavoro che uccide se stessi ed i propri cari. Contro l’arroganza di chi pensa di poter fare i propri affari sulla pelle dei cittadini, un 1° maggio di confronto, musica e partecipazione.

E poi, al tramonto, salire a bordo di una delle tante barche ormeggiate all’ombra di quelle ciminiere e vedere la Taranto più bella. Negli occhi il solo panorama possibile del mare e del borgo antico. Nelle narici il solo odore che dovremmo conoscere. Quello delle reti da pesca e della nostra mitilicoltura. Tredici barche che, con lo stesso spirito della conquista di piazza della Vittoria, si riappropriano dei Due Mari.

Una riappropriazione che, verso sera, si sposta sul palco per un dibattito, moderato dal giornalista tarantino Gianluca Coviello, che tocca i punti più dolorosi. L’emergenza sanitaria tarantina. Le fabbriche fuorilegge. La crisi del porto mercantile. L’inquinamento marino ed ambientale. Tutto sotto gli occhi attenti e partecipativi di migliaia di cittadini che in un solo giorno hanno potuto rivivere la città dei loro padri, il loro presente ed il futuro che sognano.

Valentina Pellegrino per InchiostroVerde

N.B. Ringraziamo Francesca Rana che ci ha fornito alcune foto

 

 

 

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