La frase sottintende che non vi sarebbe un eccesso di tumori dovuti all’inquinamento ma tale eccesso sarebbe attribuibile al consumo di sigarette. L’Isde contesta questo modo di porre il problema e spiega perché: “Il Commissario non può sposare un tesi di parte, in modo peraltro superficiale; la relazione consegnata dai Periti della Procura di Taranto e degli Enti pubblici preposti (Istituto Superiore di Sanità, ISPRA, ARPA Puglia, Agenzia Regionale Sanitaria Pugliese) contiene un’analisi approfondita della mortalità per tumori a Taranto e nei suoi quartieri, e va considerata nella sua interezza”.
Per l’Isde, “sia il Commissario sia la perizia di parte sembrano ignorare le prove del fatto che l’inquinamento atmosferico è causa del cancro del polmone anche nei non fumatori. L’autorevole rivista Lancet Oncology pubblica in questi giorni i risultati di un grande studio epidemiologico europeo che dimostra come l’inquinamento atmosferico svolga un ruolo importante nell’aumentare il rischio di cancro del polmone anche nei non-fumatori”.
Concludono i Medici per l’Ambiente: “Se Bondi, come sarebbe stato suo dovere, si fosse preoccupato di informarsi sulle prove scientifiche nel loro insieme, e non solo sul parere dei periti di parte, avrebbe tratto delle conclusioni diverse. In tal modo avrebbe dimostrato rispetto per i cittadini, per i lavoratori e per gli operatori sanitari anziché agire sulla base di un’agenda precostituita. Sulla base di queste semplici riflessioni Isde Italia chiede al Governo Italiano di provvedere a ristabilire la verità e a richiamare i suoi rappresentanti a un maggiore equilibrio e senso della giustizia”.
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