Le domande vertono “sull’applicazione della direttiva europea sulla prevenzione e il controllo dell’inquinamento (Ippc), sulla gestione dei rifiuti e delle acque di scarico prodotte dall’Ilva e sulla possibile violazione del diritto alla vita sancito dalla Carta europea dei diritti fondamentali,” ha spiegato il portavoce Joseph Hennon. L’Italia deve chiarire questi punti entro la fine di luglio, secondo quanto indicato da Hennon. La Carta dei diritti fondamentali dell’Ue stabilisce all’articolo 2 che “ogni individuo ha diritto alla vita”.
In un incontro svoltosi a luglio tra la Commissione Ue e due organizzazioni non governative italiane sul tema Ilva, le ONG hanno esortato Bruxelles a prendere misure adeguate lamentando carenze nell’operato del governo. “Durante le discussioni, la gravita’ della situazione e’ stata riconosciuta dalla Commissione, ed e’ stato inoltre sottolineato che la Commissione prenderà in considerazione tutti i dati disponibili per prendere una decisione sull’eventuale necessità di nuove misure esecutive”, ha aggiunto il portavoce Hennon. (Agi)
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