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Ilva, il Movimento 5 Stelle chiede le dimissioni di Bondi

“Le parole del neo commissario Bondi sembrano annunciare la politica futura con cui verrà affrontata la questione Ilva, in totale continuità con l’operato dei Riva – dichiarano i parlamentari pugliesi del M5S Diego De Lorenzis, Giuseppe L’Abbate, Giuseppe D’Ambrosio, Emanuele Scagliusi, Giuseppe Brescia, Francesco Cariello, Barbara Lezzi, Daniela Donno, Lello Ciampolillo e Maurizio Buccarella – la colpa è, dunque, dei tarantini che hanno aumentato il consumo di sigarette. Ci sembra strano che l’acume degli esperti di Bondi non li abbia portati a correlare una presunta incidenza delle infedeltà coniugali anch’essa alla presenza del porto e dei marinai! Rimaniamo allibiti e senza parole: non sembra esserci limite all’indecenza! Vorremmo ricordare a Bondi come la perizia del gip rappresenti prova e che, in 13 anni di osservazione, ci sono stati oltre 300 morti direttamente riconducibili all’Ilva.

Se l’Amministratore Delegato dei Riva, che oggi amministra l’azienda per conto dello Stato, ignora i fatti, si comprende che la sua azione non è volta né a tutelare l’ambiente, né tantomeno la salute dei cittadini. Le sue teorie fantasiose, che non ha portato in Commissione durante le audizioni, contano evidentemente quanto la sua nomina, che non è frutto un metodo meritocratico. Abbiamo lavorato duramente in commissione e, dinanzi alla possibilità di una ulteriore fiducia, non abbiamo preteso che fossero discussi nostri emendamenti nonostante le migliorie al provvedimento. Siamo riusciti ad ottenere che gli ispettori ISPRA avranno la qualifica di pubblici ufficiali di polizia giudiziaria e loro tutela economica a fronte di azioni giudiziarie da parte delle aziende, il commissario dovrà utilizzare le disponibilità economiche residue post adeguamenti AIA e continuità produttiva per un piano di bonifica interno allo stabilimento, sblocco del Patto di Stabilità per la Regione Puglia per gli interventi di bonifica.

Infine, l’abolizione della figura del Garante che, qualora il Commissario nominato sarebbe stato super partes, sarebbe stata ridondante: ma, purtroppo, questo con la nomina di Bondi non è accaduto. Il Governo lo ha soppresso ma al contempo non ha predisposto criteri di incompatibilità: una decisione che ha visto Letta & co irremovibili contro ogni buon senso. Bocciati gli altri 50 nostri emendamenti. Nonostante sia passato il limite dei 180 giorni dal decreto “Salva-Ilva” – continuano i parlamentari pugliesi del M5S – non è stato ancora presentato un piano nazionale dell’acciaio. Abbiamo compreso che le intenzioni del Governo non contemplassero minimamente il bene dei cittadini tarantini e per questo abbiamo dato il nostro voto contrario.

Chissà cosa pensa ora il partito di Vendola che, in Aula, ha avuto il coraggio di astenersi durante l’approvazione di questo provvedimento. Con Bondi, l’unica a pagare continuerà ad essere la comunità tarantina, che secondo la ricostruzione senza alcun fondamento scientifico, fumava più del resto d’Italia! Noi del MoVimento 5 Stelle continueremo a vigilare perché non possiamo permettere più che l’interesse economico venga anteposto alla tutela della salute e dell’ambiente per Taranto e per l’Italia intera, come anche. Questa volta è accaduto. Chiediamo le dimissioni di Bondi e che il ministro della Salute venga a riferire in Parlamento sulle sue gravi affermazioni”.

I portavoce pugliesi del M5S al Parlamento

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