TARANTO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dello Slai Cobas, inviato alla Direzione Ilva, al Consorzio Asi, al Comune e alla Asl.
Alla D per settimane i cassonetti da dove passano vicino ogni giorno migliaia di operai non vengono svuotati e la spazzatura si ammassa vicino. Chi scende dai pulman, che si fermano proprio lì vicino, per il cattivo odore che esala devono spesso coprirsi naso e bocca con i fazzoletti. Anche nelle aree molto distanti dalle portinerie o nella sopraelevata della portineria A, vi sono cumuli dovunque di rifiuti da mesi (o anche anni).
Quando c’è vento cartacce e altro volano addosso, in faccia ai lavoratori. Ora che c’è caldo, la situazione diventa a rischio sanitario, con i topi che fra un pò la faranno da padroni. E’ una situazione indecente che offende la dignità degli operai! Che non solo in fabbrica rischiano ogni giorno la vita e la salute, ma devono anche essere trattati peggio delle bestie! Evidentemente nei costi da tagliare o non fare, c’è anche quello per raccogliere i rifiuti e tenere minimamente puliti i piazzali.
Non c’è nessuna fabbrica in nessun altro posto che si presenta con la sporcizia esistente da sempre all’Ilva! Lo Slai cobas Ilva chiede un immediato intervento risolutivo di questa vergognosa situazione. Non si tratta chiaramente di svuotare solo i cassonetti, ma di una pulizia radicale e soprattutto permanente dell’area delle portinerie. Occorre un attività continua fatta o direttamente dall’Ilva o da una ditta.
Si parla tanto di raccolta differenziata, ma a pochi metri da Taranto ci sono discariche indifferenziate! Anche questo intervento, tra l’altro, oltre che a tutela della salute dei cittadini, potrebbe dare lavoro a tanti disoccupati. In mancanza, segnaleremo questa situazione alla Procura della Repubblica, perché anche questo è parte della messa a rischio di una popolazione, quella di migliaia di operai.
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