PRIMA RELAZIONE DI ARPA PUGLIA
In data 17 giugno 2013 pervenivano ad ARPA Puglia, ai Vigili del Fuoco e alla Prefettura di Taranto numerose segnalazioni di cittadini che lamentavano, nell’area urbana, la presenza di un gas il cui forte odore veniva associato dagli esponenti a quello del gas di città, anche con fastidi di tipo fisico, quali bruciori degli occhi. I tecnici di ARPA Puglia, presenti nell’area del quartiere Borgo, constatavano l’effettiva presenza dell’odore segnalato. Conseguentemente, venivano effettuate immediate verifiche negli impianti industriali e, in particolare, nello stabilimento siderurgico ILVA e nella Raffineria ENI, raccogliendo documentazioni di impianto e recependo le dichiarazioni dei responsabili.
Contemporaneamente, i tecnici ARPA procedevano ad esaminare l’andamento delle concentrazioni di inquinanti e dei parametri meteo (in particolare: direzione e velocità del vento) rilevati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria dell’area di Taranto, evidenziando come, nelle ore della mattina, le stazioni più vicine all’area industriale avevano rilevato picchi anomali di benzene, di idrocarburi benzenoidi e di idrocarburi non metanici in concomitanza ad una rotazione del vento verso Ovest e ad un aumentare della velocità (a fronte di una calma di vento delle ore notturne).
Dai primi elementi raccolti, si ritiene verosimile che il fenomeno odorigeno denunciato sia legato ad una emissione anomala di idrocarburi e, in particolare, di composti organici solforati (mercaptani) provenienti dall’area industriale, stratificatisi durante la notte e trasportati sulla città dal vento nelle prime ore della giornata. Data la tipologia degli inquinanti e dell’odore rilevato, si ritiene verosimile che tali inquinanti abbiano avuto origine dal ciclo della Raffineria ENI.
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