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Taranto, tornano gli incendi – Scampato pericolo per l’Oasi “La Vela”

TARANTO – Anche quest’anno iniziano a vedersi le fiamme, a giugno, in perfetto tempismo. La zona andata a fuoco ieri (foto di Cosimo Manna) offre un buon appoggio a questi eventi: isolata, non vissuta, con molta sterpaglia. La struttura era un’azienda di acquacoltura con enormi vasche per l’allevamento di pesci, oggi un rudere che offre riparo a centinaia di uccelli, mammiferi, rettili e anfibi, vertebrati ed invertebrati. Le ipoteche del fallimento dell’azienda ancora limitano lo sviluppo e la nascita di nuove attività. La possibilità di realizzare un nuovo modo di vivere il nostro mare. Eppure, questo territorio dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città, la zona di Mar Piccolo, secondo seno, area di alta spiritualità, e di natura. Un lago salato che si offre ad ogni tipo di sport acquatico, sicuramente sottoutilizzato e oramai quasi avulso dalla città.

Proprio sul quel terreno, di fronte al Parco Regionale La Vela, il Wwf  Taranto ha presentato diversi progetti per interventi di riqualificazione del Sic, con idee progettuali in autofinanziamento. Sempre in collaborazione con altri soggetti, pubblici e privati. Il sistema Mar piccolo dovrebbe essere un obiettivo di tutte le realtà insistenti sull’area, con la finalità di lanciare nuovi modelli di sviluppo, per dimostrare che per cambiare, oltre ai soldi, ci vogliono le idee, oltre che gli investimenti, ci vuole il coraggio di credere in un cambiamento, di credere nelle proprie potenzialità.

La nostra associazione cerca di riaprire quel vicolo cieco, come la Circummarpiccolo, in cui ci vuole relegare la miopia della politica. Noi vorremmo collaborare per il bene del territorio e pensare al Mar Piccolo come un volano incredibile per l’economia, per la socialità, per respirare un’aria diversa lontana dalla città dei fumi. Le potenzialità potrebbero contare su diversi aspetti, come la grande biodiversità e conservazione della natura.

Durante questi mesi abbiamo collaborato con tante realtà locali, come l’associazione di bici-turismo BiciAvventura, con cui abbiamo aperto una strada dalla masseria Fornaro al Parco La Vela, e l’associazione Le Sciaje che ha grande competenza sul problema Mar Piccolo. Si potrebbe fare sistema tra i due seni, offrendo la possibilità di visitare le aree del Galeso e del Parco in sinergia. Poi c’è l’associazione Tiki Team Taras con le canoe, per un entusiasmante giro in canoa del Mar Piccolo.  Ci sono i cavalli. Tutto questo sarebbe già disponibile in forma organizzata se qualcuno ascoltasse il nostro impegno. Invece assistiamo ancora una volta a incendi e distruzione che avvengono proprio durante il periodo di nidificazione di diverse specie. Eppure se la zona fosse praticata, rispettata e pulita, tutto questo sarebbe un lontano ricordo.

Fabio Millarte, presidente del Wwf  Taranto

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