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“Urbanistica, basta con la città-carciofo” – Nota del circolo Prc “Peppino Impastato”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del circolo “Peppino Impastato” (Prc).

Che Taranto sia la città delle varianti urbanistiche è  noto da tempo. L’80/90% degli edifici costruiti negli ultimi anni è stato realizzato aggiungendo strato su strato al Piano Regolatore, trasformando la struttura della città in una sorta di carciofo. Ancora nessuno aveva però pensato alla “variante al quadrato”, cioè la variante alla variante! E’ quanto rischia di essere approvato dal Consiglio Comunale di oggi, in cui si discuterà dell’ulteriore incremento dell’indice di fabbricabilità della clinica D’Amore di viale Magna Grecia. Questa fu costruita grazie a una variante ad hoc, che aveva permesso un incremento di quel rapporto dal limite imposto dal Piano di 4 punti a 5,5; oggi lo si vuol portare a 6,87 – un aumento del 70% rispetto al valore originario! Si tratterebbe di un precedente gravissimo: chiunque abbia già costruito un edificio in deroga al Piano sarebbe infatti legittimato a chiedere ulteriori varianti.

Confidando nella fantasia dei nostri amministratori, si potrebbe procedere all’infinito nel senso della completa anarchia urbanistica! Una prospettiva allettante per gli “amici” palazzinari, ma devastante per una città che negli anni è cresciuta a dismisura, producendo disservizi (le municipalizzate che non riescono a servire l’intero territorio, p. es.) e sfilacciamento dei rapporti sociali. Noi diciamo basta alla città-carciofo! Per questo chiederemo formalmente al presidente del Consiglio Comunale di rimandare la discussione su questo punto, per consentire alla città di riflettere sul proprio futuro. Vogliamo infatti che si apra un processo partecipato per elaborare una nuova visione strategica in campo urbanistico che affronti le criticità fondamentali che Taranto sta attraversando: la fuga dei giovani, l’emarginazione di fasce sempre più ampie di popolazione, la crisi del piccolo commercio. Questi problemi non possono essere affrontati con semplici varianti, ma devono diventare il centro di un nuovo Piano Regolatore che sostituisca quello vigente, ormai vecchio di quarant’anni. Basta con l’improvvisazione che caratterizza anche questa amministrazione! La programmazione partecipata è l’unica alternativa al declino!

 

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