Il dottor Cassetta parte proprio dalla scioccante realtà del nostro territorio, sin dal 1998, con la l. 9 dicembre n.426 riconosciuto quale sito di bonifica di interesse nazionale (SIN). “Ognuno di noi ha un malato di tumore. A partire da questo dato shock, a partire da questa sofferenza vogliamo riappropriarci anche del modo di poterci curare. Rispetto al resto della provincia, l’analisi dell’incidenza dei tumori nel SIN registra un eccesso del 30% per gli uomini e del 20% per le donne relativamente a tutte le patologie tumorali, e proprio per questo – continua il dottore – l’allarmante e conclamata situazione sanitaria in cui versa il nostro territorio non consente spreco di denaro pubblico, come le precedenti e l’attuale amministrazione invece hanno fatto, che è necessario per fronteggiare l’emergenza con interventi concreti e mirati”.
Denaro pubblico certamente destinato alla città di Taranto, comprensivo anche del territorio di Statte, in considerazione delle gravi situazioni di criticità ambientale e sanitaria accertate in relazione al sito di bonifica di interesse nazionale di Taranto. “Così – spiega l’avvocato Nevoli – recita il decreto legge adottato nell’agosto scorso (d.l. n.129/2012) poi convertito in legge (l. 4 ottobre 2012 n.171) in ottobre. Quattrini di cui il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti vuole conoscere la destinazione”. Ed è a questo proposito che è stato redatto questo documento, con al suo interno proposte serie e mirate, destinato a problematiche sanitarie più concrete come l’acquisto di almeno due acceleratori lineari e due apparecchiature per risonanza magnetica.
Si ritiene che debba essere varata una nuova politica sanitaria che ruoti intorno alla risoluzione della secolare questione delle lunghissime liste d’attesa. I cittadini non devono e non possono più essere costretti a vedere rinviati, anche di mesi, esami preziosi e fondamentali per la loro salute. Altra fondamentale proposta è l’esenzione totale straordinaria del ticket sanitario per tutta la città. Se è stato accertato e riconosciuto il danno sanitario, come evidenziato precedentemente, dal legislatore è giusto che i tarantini, i primi che possono contrarre patologie derivanti dall’inquinamento, quindi i soggetti ancora sani, debbano usufruire dell’esenzione totale del ticket. Ciò dovrà essere individuato e riconosciuto dai medici di famiglia o degli ambulatori periferici, i quali a quel punto avranno ampi margini per inquadrare i soggetti destinatari e le prestazioni da erogare. Per far conoscere queste proposte, il Comitato tornerà attivamente nei quartieri di Taranto. “Il grido di dolore e rabbia che diffonderemo in ogni dove sarà R.S.T. (Rischio Sanitario Taranto)”.
Valentina Pellegrino per InchiostroVerde
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