Categories: AttualitàNews

L’Ilva e i soldi ritrovati – Dopo le minacce assicurati gli stipendi

TARANTO – Ma guarda un po’ la casualità delle cose. Improvvisamente è scomparso il problema del pagamento degli stipendi per gli oltre 11mila dipendenti dell’Ilva di Taranto. Dopo che per giorni e giorni hanno terrorizzato gli operai e l’Italia intera con lo spettro di oltre 40.000 (a stento sono la metà) posti di lavori pronti ad andare in fumo, il dramma degli stipendi è scomparso. Ad annunciarlo, senza porsi nemmeno il dubbio di essere stati scritturati per recitare la parte peggiore del copione nella vicenda Ilva, i sindacati metalmeccanici. Che pare abbiano ricevuto precise garanzie da parte dei vertici dell’azienda sul fatto che mercoledì 12, sui conti correnti dei dipendenti Ilva, saranno regolarmente versati gli stipendi di maggio. Come in realtà è sempre avvenuto: perché nonostante le tante minacce e i reiterati annunci, se non per la tredicesima del 2012 per la quale si registrò il ritardo di alcuni giorni, gli stipendi sono stati sempre pagati.

Ma com’è possibile che sia bastata l’approvazione di un decreto legge per far sì che all’Ilva svanissero anche i problemi economici? Perché per chi non lo sapesse, soltanto per i dipendenti di Taranto, l’Ilva sborsa ogni mese 50 milioni di euro. Se consideriamo anche i dipendenti dei siti di Genova, Novi Ligure, Racconigi e Pratica, arriviamo a 75 milioni di euro. E secondo alcuni calcoli economici, l’Ilva brucia ogni giorni 1,6 milioni di euro, per un totale di 600 all’anno. Dunque, da dove spuntano fuori questi soldi? Se i soldi per pagare gli stipendi ci sono e ci sono sempre stati, perché diffondere ogni volta il panico e la tensione tra i lavoratori? La risposta appare scontata: soltanto minacciando il disastro sociale il gruppo Riva poteva essere certo di ottenere tutto quello che ha ottenuto sino ad oggi. Anche fonti del mondo finanziario di queste ultime ore infatti, confermano che l’azienda sarebbe riuscita a reperire le risorse necessarie per proseguire l’attività operativa. Da dove arrivino queste improvvise risorse finanziarie per ora non è dato sapere.

Intanto, proprio ieri l’ARPA Puglia ha pubblicato sul sito ufficiale dell’ente, una nota inerente il fenomeno di “slopping” dello scorso 27 maggio. Durante la tre giorni di ispezione compiuta insieme ai tecnici dell’ISPRA (28-29-30 maggio) per verificare lo stato di attuazione delle prescrizioni dell’AIA, si è appurato che l’evento di “diffusione di emissioni anomale” si è verificato al convertitore n.3 dell’acciaieria 2. Il bello è che l’Ilva ha dichiarato che l’acciaieria 2 è dotata di un sistema “intelligente” chiamato RAMS, finalizzato alla prevenzione dei fenomeni di slopping. Che però, guarda caso, lo scorso 27 maggio sarebbe risultato guasto. A tal proposito, una prescrizione presente nell’AIA recita testualmente: “Si prescrive all’azienda di implementare una specifica procedura operativa per l’analisi affidabilistica di tipo RAMS idonea a definire i criteri e i parametri operativi per l’eliminazione del fenomeno così detto slopping”.

Inoltre, dalla documentazione fornita dalla stessa Ilva, si apprende che dal febbraio al dicembre 2012 si sono verificati ben 240 fenomeni di slopping nelle due acciaierie, che l’ARPA giudica “eccessivo per un fenomeno che dovrebbe essere in via di eliminazione”. E che il procedimento dell’AIA sia l’ennesima presa in giro nei confronti di questo territorio, lo dimostra quanto scritto sempre dall’ARPA nella sua relazione: “Ilva non ha fornito alcune elemento sulla situazione precedente all’implementazione di tali sistemi di controllo, che consenta una verifica della loro efficienza”. Al termine della relazione, una seppur minima consolazione sulle emissioni del 27 maggio: “Nell’area di Taranto non si sono registrati superamenti dei limiti della qualità dell’aria”.

Infine, sarà il parlamentare democratico piemontese Enrico Borghi, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Ambiente Territorio Lavori pubblici della Camera, il relatore per la conversione del decreto Ilva, che dovrà essere convertito in legge entro il 4 agosto. Il disegno di legge, essendo di competenza della Commissione Attività Produttive oltre che di quella Ambiente, vedrà come co-relatore il deputato del Pdl Raffaele Fitto. Auguri.

Gianmario Leone (TarantoOggi, 08.06.2013)

admin

Recent Posts

Posto di blocco, 444€ per l’aria condizionata accesa: adesso non puoi usarla fino a nuovo ordine | Passata la legge ambiente

Si torna a parlare nuovamente della condotta da tenere ai posti di blocco: se non…

5 ore ago

Gli Americani non sono soddisfatti della politica del presidente | Tempi duri per Donald Trump

Milioni di manifestanti si sono radunati in tutti gli Stati Uniti per protestare contro l'amministrazione…

6 ore ago

Esami maturità 2025, ripassa tutto in 30 secondi: il trucchetto per prendere 100 e lode senza dover studiare | È giù virale

Manca sempre meno agli esami di maturità del 2025, ma c’è una tecnica super efficace…

7 ore ago

INVASIONE ZANZARE – Se mangi questi alimenti le attiri di più: ecco la lista da evitare subito | I nutrizionisti lo consigliano davvero

Una lista di alimenti da evitare assolutamente per non attirare maggiormente le zanzare. A consigliare…

10 ore ago

Nuovo sciopero generale, trasporti pubblici bloccati per intera giornata: effetti devastanti sul traffico | Avviso dell’ultimo minuto

Difficoltà nei trasporti pubblici: è stato indetto un nuovo sciopero generale, motivo per cui ti…

14 ore ago

Iran e Israele, bombardamenti e voci di guerra | Perché questi paesi sono in conflitto?

Israele bombarda l'Iran, la situazione precipita, dal momento che i rapporti tra i due stati…

18 ore ago