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Movimento Rinascere: nessuna solidarietà a Stefàno

“Rilevato che il Sindaco del Comune di Taranto non ha formulato per l’impianto specifiche prescrizioni ai sensi degli articoli 216 e 217 del Regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265”. Queste sono le parole che scrive nel decreto del 4 agosto 2011, il ministro Prestigiacomo nel rilasciare l’Aia. Queste sono le parole che inchiodano il Sindaco Stefano alle sue responsabilità. Di questo dovrà rispondere dinanzi ai giudici, di questo si parla quando si ipotizza l’arrivo di un avviso di garanzia per responsabilità omissive.

Nei quattro anni di discussioni sul rilascio dell’AIA il sindaco Stefàno non ha mai fatto presente con decisione al Ministero che si sarebbe avvalso di quell’enorme potere che la legge gli attribuisce per tutelare la salute dei cittadini e, in proposito, il sindaco Stefàno si è preso anche il “malizioso” rimprovero del TAR di Lecce quando ha annullato una superficiale Ordinanza sindacale contro l’Ilva.

Avere omesso di esercitare per tempo e luogo quell’enorme potere è il peccato mortale commesso dal sindaco Stefàno. RINASCERE non glielo perdona e non dovrebbero perdonarglielo tutti i cittadini di Taranto. Altro che la “pelosa” solidarietà dei consiglieri comunali. Sul piano politico le responsabilità sono di altro tipo. Sono legate ai programmi sventolati e alle promesse fatte in due campagne elettorali mai mantenute. Sono legate alla incapacità di dare un volto politico ad una città divisa tra ambiente e salute proprio per la sua incapacità politica di essere il Sindaco di tutti, di rappresentare dinanzi allo Stato le sacrosante pretese di una città che ha dato tanto a questo paese.

Alla incapacità di questa classe politica di dare una visione di sviluppo e di futuro a quella che è sempre più nei ricordi una tra le più importanti città del meridione e che ora non riesce ad essere neanche più una delle più importanti realtà a livello regionale sfiorando persino il paradosso di dover sentire dalla bocca di altri amministratori pugliesi le sole parole tese al riscatto di una comunità che solo un anno fa, lo ricordiamo bene, ha inteso riaffidare il mandato al Sindaco uscente per altri 5 anni.

Quando questo è avvenuto non era ancora stato reso noto il contenuto delle perizie epidemiologiche; non era ancora stata messa in chiaro la conseguente responsabilità omissiva per il sindaco Stefano. Non avevamo ancora idea di come egli in maniera sprezzante dell’interesse comune avrebbe tenuto una comunità senza una giunta comunale per una eternità in un momento così particolare anche aiutandosi e affidando incarichi con il termine incredibile di appena 6 mesi! Per tutti questi motivi non solo non ci sentiamo di esprimere solidarietà nei confronti del Sindaco ma continueremo a chiederne le dimissioni. Non solo le sue,  anche di tutti quegli amministratori che hanno, a nostro parere, abusato del mandato elettorale.

Giacomo Raffaelli

Coordinatore Movimento RINASCERE

 

 

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