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Mar Piccolo, rischio dragaggi? Arpa Puglia studierà effetti – Si è riunita cabina di regia

TARANTO – E’ tornata a riunirsi questa mattina, nella sede dei Vigili del Fuoco, la cabina di regia sulle bonifiche coordinata dal commissario straordinario Alfio Pini. Hanno partecipato (per la prima volta) anche due delegati del ministero della Coesione Territoriale e un delegato del ministero dello Sviluppo Economico.

MAR PICCOLO – La riunione, solo tecnica, è risultata piuttosto animata. Il confronto si è acceso in merito alla bonifica del primo seno mar Piccolo, contaminato da pcb e diossine e quindi off limits per i mitilicoltori. Alla fine è stata accolta la proposta di Arpa Puglia che chiedeva di poter effettuare uno studio di approfondimento sulle fonti inquinanti,  sulla circolazione delle correnti marine e sulle ripercussione che il dragaggio del primo seno avrebbe sul resto del mar Piccolo. Tale studio necessita di nove mesi di tempo, ma Arpa Puglia si è impegnata a fornire i primi risultati entro sei mesi.

Il timore, avanzato da più parti, è che il prolungamento dei tempi possa mettere a rischio i fondi  previsti per il risanamento dello specchio d’acqua. Da parte sua, Arpa Puglia insiste sulla necessità di avere il quadro più completo possibile su tutte le fonti che hanno inquinato il mar Piccolo. D’altronde, che senso avrebbe avviare operazioni di bonifica in presenza di fonti contaminanti ancora attive? Nel giro di poco tempo si ritornerebbe al punto di partenza. E poi bisogna valutare le possibili conseguenze negative del dragaggio: la dispersione degli inquinanti del primo seno, tramite le correnti marine, potrebbe compromettere anche il secondo seno.  Ecco perché saranno studiate anche altre possibili tecniche di bonifica meno rischiose del dragaggio. Senza escludere, inoltre, la possibilità di non intervenire affatto lasciando che il primo seno di mar Piccolo si autodepuri da solo.

DISCARICA SAN MARCO – Un paio di settimane fa, il Comune di Statte ha presentato il piano di caratterizzazione relativo alla discarica (ritenuta particolarmente critica) presente nel terreno occupato dalla San Marco Metalmeccanica. In un documento della Regione si spiega che dal 1972 al 1995 questa discarica venne riempita con materiale di risulta e scarti provenienti da lavorazioni di tipo industriale. Tali sostanze avrebbero contaminato la falda sottostante e di conseguenza il primo seno di mar Piccolo. Della caratterizzazione di questa discarica si parlerà il prossimo 23 aprile a Roma nel corso di una Conferenza dei Servizi sul Sito di Interesse Nazionale che si svolgerà presso il ministero dell’Ambiente.

Alessandra Congedo per InchiostroVerde

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