«La situazione a Taranto è molto grave – ha sottolineato la dottoressa Lamanna – parliamo di patologie altamente invalidanti, quali la Sla ( Sclerosi Laterale Amiotrofica), che registrano negli ultimi tre anni un incremento esponenziale. La media generale per la Sla è di 3 casi ogni 100mila abitanti, mentre a Taranto si arriva a 7-8 casi ogni 100mila abitanti. E questi dati si riferiscono ai casi già assistiti dal servizio sanitario nazionale. Non comprendono, pertanto, quelli più recenti che ancora non sono stati presi in carico».
«La Sla è una malattia multifattoriale, ma in questa città c’è qualcosa, un fattore scatenante, che ha contribuito allo slatentizzarsi della malattia – ha proseguito la vicepresidente del Comitato 16 Novembre Onlus – noi abbiamo cercato un nesso logico tra le persone colpite da questa patologia e non l’abbiamo trovato, Sono persone che appartengono a ceti sociali diversi, con abitudini e stili di vita differenti. L’unica cosa che le accomuna è il fatto di vivere a Taranto. Non è più possibile andare avanti in questa maniera».
La dottoressa Lamanna ha fatto notare che in mancanza di cure per questo genere di malattie, l’unica arma è rappresentata dalla prevenzione. «Avere un ambiente sano: è ciò che tutti quanti noi dobbiamo auspicare – ha aggiunto – dobbiamo fermare l’orrore dell’inquinamento. E’ nostro dovere, quindi, partecipare alla manifestazione del 7 aprile. Anche se i malati non potranno unirsi al corteo, lo faranno parenti, famigliari, medici, gli operatori sanitari e tutti coloro che ci supportano per far sentire queste persone meno sole». Un obiettivo degli organizzatori della manifestazione è proprio questo: vedere tantissimi camici bianchi alla guida del corteo che domenica mattina, alle ore 10.30, si muoverà dall’Arsenale Militare per raggiungere piazza della Vittoria.
Ci sembra giusto, infine, aprire un’altra inquietante parentesi che riguarda proprio le persone colpite da Sla. «Da un giorno all’altro il Comune ha cambiato gli assistenti inviandoci del personale che fino al giorno prima si occupava di lavare i pavimenti – ha denunciato la dottoressa Lamanna – ci siamo mobilitati per riavere i nostri operatori, che sono abituati ad assistere malati in grado di comunicare solo con gli occhi. E ora che ha fatto il Comune? Ha tolto a tutti gli ammalati di Sla un’ora di intervento. Siamo sul piede del guerra. La prossima settimana succederà un macello».
Alessandra Congedo per InchiostroVerde
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