Aldo Pugliese, segretario generale della Uil Puglia, ricorda come “per realizzare il nuovo nosocomio, che sulla carta prevede 750 posti letto, dovranno essere espropriate aree destinate all’attività agricola, il che comporterà un ovvio cambio nel pano regolatore. Tempi biblici, assolutamente incompatibili con le gravi problematiche sanitarie e ambientali che stanno affliggendo la città di Taranto, si prospettano per la finalizzazione del progetto, per tacere dell’ennesimo assist che verrà offerto su un piatto d’argento alle speculazioni edilizie, che nel Tarantino continuano a trovare, purtroppo, terreno troppo fertile”.
“Da anni ormai – chiosa Pugliese – sosteniamo invece la strategicità dell’Ospedale Nord, che senza procedere a espropri e rivoluzioni urbanistiche, ma solo attraverso un’oculata ristrutturazione, potrebbe ergersi a polo sanitario e ospedaliero d’eccellenza in grado di accogliere le necessità della cittadinanza tarantina. Eppure i nostri appelli finiscono puntualmente nel vuoto, preferendo imbarcarsi in iniziative rischiose e addirittura inutili, il cui conto è puntualmente presentato ai pugliesi, senza alcun ritorno dal punto di vista del miglioramento della qualità dell’offerta sanitaria regionale”.
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