Ilva, prescrizione n. 89 su emissioni fuggitive. Qualcosa non torna…

TARANTO – C’è qualcosa che non torna. Spulciando tra le prescrizioni Aia imposte all’Ilva, contenute nella tabella trimestrale* (ottobre 2012-gennaio 2013) che riassume lo  stato di attuazione, ci imbattiamo nella numero 89, relativa al controllo delle emissioni fuggitive nelle cokerie. Ecco cosa dice: “Si prescrive all’azienda di implementare, nei tempi tecnici strettamente necessari da comunicare all’Ente di controllo, un sistema di monitoraggio in continuo di IPA E BTEX e campionamento polveri sulle macchine caricatrici e sfornatrici delle cokerie, il quale consenta un prelievo mediato lungo l’intero sviluppo delle batterie, e di adottare un sistema di monitoraggio ad alta risoluzione temporale lungo tutto il perimetro dello stabilimento (Fence monitoring)”.

Questa prescrizione ha come scadenza il 27 ottobre 2012. Eppure, in data 25 gennaio 2013, l’azienda comunica che l’attività è ancora “in corso”. Facendo riferimento ad una richiesta d’acquisto (la n. 45643/2012), l’Ilva dichiara di aver interpellato quattro aziende: Project Automation, Loccioni, Environnement e Prisma. Questo il nuovo termine indicato dall’Ilva: 30/06/2013. Fin qui quanto riportato nel sito del Garante. A InchiostroVerde, però, risulta un retroscena importantissimo. In una comunicazione datata 31 gennaio 2013, quindi solo pochi giorni dopo (è un caso?), l’Ilva fornisce nuove informazioni al ministero dell’Ambiente, all’Ispra e ad Arpa Puglia.

A siglare il documento è l’ormai ex direttore dello stabilimento tarantino Adolfo Buffo. Facendo riferimento proprio alla prescrizione numero 89, relativa “all’implementazione di un sistema di monitoraggio in continuo di IPA e BTEX  e campionamento polveri sulla macchine caricatrici e sfornatrici delle cokerie”, Buffo spiega che sono state contattate quattro ditte fornitrici di sistemi di monitoraggio ambientali con l’obiettivo di individuare la soluzione tecnica per ottemperare alla suddetta prescrizione.

Buffo riferisce che “tutte le ditte interessate hanno evidenziato di ritenere impraticabile la realizzazione del suddetto sistema di monitoraggio in continuo principalmente per la presenza di vibrazioni e shock meccanici anche di forte intensità che non permetterebbero l’operatività della strumentazione oltre a problematiche connesse all’eventuale posizionamento della strumentazione sulle macchine caricatrici e sfornatrici”. In base a quanto afferma l’azienda, “una delle quattro ditte interessate si è però resa disponibile ad effettuare un’attività sperimentale della durata di due mesi con un sistema di monitoraggio ambientale”. Questa la decisione comunicata da Buffo ai destinatari della nota: “Alla luce di quanto sopra esposto si evidenzia che si procederà nella suddetta attività sperimentale”.

Morale della favola: ai cittadini che consultano il sito del Garante per l’Aia si dice che l’attuazione della prescrizione n. 89 è “in corso”, mentre agli enti (ministero dell’Ambiente, Ispra e Arpa) si comunica che essa è impraticabile e che al massimo ci si potrà affidare ad una sperimentazione di un paio di mesi. Senza dimenticare, ovviamente, che tale prescrizione aveva come termine previsto il 27 ottobre 2012. A questo punto, vorremmo conoscere il parere del dottor Vitaliano Esposito, a cui i tarantini chiedono di esercitare attivamente il suo ruolo di garante. Senza concedersi distrazioni e, soprattutto, senza praticare un ingiustificato buonismo nei confronti di un’azienda che finora non ha dato prova di sufficiente affidabilità.

Alessandra Congedo

*http://www.isprambiente.gov.it/it/garante_aia_ilva/aia-e-controlli/tabelle-riassuntive-dello-stato-di-attuazione-delle-prescrizioni-come-comunicato-dallilva/StatoattuazioneprescrizionicomunicatedaILVAItrimestre.pdf

 

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