“Voglio ribadire la volontà precisa di Ilva ad applicare l’Aia – ha sostenuto Ferrante – abbiamo già iniziato ad applicarla. Sono in corso i lavori e abbiamo fatto ordini per interventi importanti che richiedono cospicui investimenti. Lo stiamo facendo avendo vissuto una situazione di evidente difficoltà per l’azienda. A novembre ci hanno sequestrato i prodotti che avevamo nello stabilimento per un valore iniziale di 900 milioni di Euro e abbiamo subito un blocco di due mesi. Ma stiamo risalendo la china, con molta pazienza e serietà”.
Ha poi aggiunto Ferrante: “Abbiamo elaborato un piano industriale che prevede la piena applicazione dell’Aia. L’Aia prevede il fermo di impianti durante i lavori, da qui la richiesta di cassa integrazione straordinaria collegata a questi fermi. In questa richiesta abbiamo esposto il numero massimo di lavoratori coinvolti nei prossimi due anni. Questi numeri massimi potrebbero anche non essere mai raggiunti. Auspico un confronto sereno, reale, nell’interesse dei lavoratori, dell’ambiente e anche dell’azienda che guarda al futuro a testa alta”.
Intanto, si è saputo che il prossimo incontro sulla richiesta dell’Ilva di cassaintegrare alcune migliaia di lavoratori si terra’ a Roma, presso il ministero del Lavoro, il 14 marzo, alle ore 15.
Scatta un nuovo allarme sull’IMU, da metà settembre le sanzioni avranno un vero e proprio…
Un medico francese è sospettato di aver avvelenato 30 pazienti, 12 dei quali sono morti.…
Una famiglia ha prenotato una casa vacanze su Booking.com. Purtroppo al loro arrivo non hanno…
Vietati i graffi nelle automobili, questa volta partono ufficialmente sanzioni da oltre 300 €. Ecco…
Grandissime e importantissime novità per gli italiani: potrete dire addio definitivamente ai controlli fiscali. A…
Quando ancora non esisteva il termine in psicologia criminale, una serial killer ha operato indisturbata…