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Ilva, circolo Prc “P. Impastato”: «I Riva non più compatibili con Taranto»

Quello che è  successo questa mattina all’Ilva non è semplicemente l’ennesimo omicidio bianco, il terzo in meno di sei mesi. E’ il segno del fallimento della presunta strategia di ristrutturazione dello stabilimento messa in campo negli ultimi mesi dall’azienda, d’accoro col governo.  Ciro Moccia e Antonio Liddi si trovavano infatti ad operare su una delle batterie in via di rifacimento, quando la struttura su cui poggiavano è crollata, precipitandoli da dieci metri d’altezza. Ci chiediamo come sia possibile svolgere in queste condizioni di insicurezza lavori delicatissimi, da cui dipende il futuro stesso dello stabilimento!

Ci chiediamo come sia possibile continuare a giocare con la vita dei lavoratori, esponendoli a rischi mortali! E questa volta sentiamo di poter dare risposte precise, che portano nomi e cognomi riconosciuti. Anzitutto, quello del presidente Ferrante, che ha definitivamente dimostrato la sua incapacità nella gestione di una fase tanto delicata per il siderurgico jonico; ma anche quello del ministro Clini, che ha continuato a dare credito a una dirigenza e a una proprietà ormai completamente compromesse. E alla luce di tutto questo traiamo una conclusione fondamentale: i Riva non sono più compatibili con Taranto!

Quella fabbrica dev’essere sottratta alla loro gestione criminale e affidata a un nuovo soggetto – sottoposto al controllo dei cittadini e dei lavoratori –, che realizzi il processo di risanamento rispettando tutte le condizioni di sicurezza per gli addetti e per la città. Questo non basterà certo a rendere giustizia a Claudio, Francesco e Ciro, ma quanto meno permetterà di diradare quello spesso velo di morte che oggi si stende dallo stabilimento in tutto il territorio della nostra martoriata provincia. Questo dev’essere il dovere del nuovo governo. E per questo ci batteremo con tutte le nostre forze, facendo appello sin da subito alla cittadinanza affinché il grido di rabbia e di dolore di un’intera comunità si trasformi in proposta di alternativa.

Un abbraccio fraterno alle famiglie di Ciro Moccia e Antonio Liddi. Lo sconcerto per quello che è accaduto ai loro cari è acuito dalla incredibile sentenza d’appello del processo Thyssen Krupp, che ha ridotto significativamente le pene ai responsabili della strage. Sembra quasi che la vita degli operai in questo paese non valga più nulla. Ma non dobbiamo rassegnarci: oltre la disperazione c’è la solidarietà e la lotta per un lavoro e una vita migliori.

Circolo PRC Peppino Impastato

Associazione politico-culturale Sinistra in Movimento

 

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