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“Lavoro sporco”, stasera Presa Diretta (Rai 3) parla di Taranto e Ilva

E’ in programma domenica 27 gennaio, alle 21.30, “Lavoro sporco”, la puntata di Presa Diretta (Rai 3) curata da  Liza Boschin, Vincenzo Guerrizio e Raffaella Pusceddu che punta i riflettori su Taranto e Ilva. Noi di InchiostroVerde siamo lieti di aver dato nelle scorse settimane un contributo agli autori fornendo informazioni sulla realtà tarantina e in particolare sulla contaminazione del primo seno di Mar Piccolo che ha gettato nella disperazione tantissimi lavoratori del mare. Riportiamo il testo che introduce alla puntata.

La legge “salva Ilva”, quella che autorizzava l’acciaieria a continuare a lavorare nonostante i sequestri dei giudici, legge fortemente voluta dal governo Monti e dai ministri PasseraClini, è per il tribunale del Riesame di Taranto incostituzionale. Sentenza questa di pochi giorni fa che riapre la guerra tra l’ILVA, il Governo e la Magistratura. E adesso tutti  sono ad aspettare cosa deciderà la Corte Costituzionale. La fotografia a Taranto a tutt’oggi è questa: in forza dei provvedimenti della magistratura l’attività della più grande acciaieria d’Europa è ridotta,2400 operai sono già in cassa integrazione e l’ILVA è pronta a mandare altre migliaia di operai a casa e a non pagare gli stipendi se non potrà tornare a produrre come prima.

A sette mesi dagli arresti dei proprietari, Emilio Riva e i suoi due figli e dei massimi dirigenti dell’ILVA per disastro ambientale, nonostante che il Governo abbia dato l’autorizzazione a riprendere a lavorare, la famosa AIA, non è ancora cominciata veramente  la messa in sicurezza dell’impianto e neanche la bonifica delle aree interne ed esterne alla fabbrica.Tutto è fermo per colpa di questa guerra. Ma quanto ha inquinato la grande acciaieria negli ultimi decenni, quanto esteso è l’avvelenamento dell’aria, dell’acqua e della terra? E quanto è pericoloso per la gente di Taranto continuare a vivere vicino alla grande acciaieria? Come mai, nonostante le tante inchieste della magistratura e le pressioni di comitati e opinione pubblica, i proprietari dell’ILVA hanno fatto cosi’ poco per ridurre il danno e diminuire l’inquinamento? E infine, la produzione di acciaio è inevitabilmente un lavoro sporco, inquinante, incompatibile con la vita di una città?

LAVOROSPORCO ricostruisce la storia più recente della grande acciaieria, l’avvelenamento di interi quartieri di Taranto, le complicità e le collusioni di chi ha nascosto in tutti questi anni i rischi e i danni provocati dai tanti inquinanti che uscivano dal grande impianto industriale, mai veramente rimesso in sicurezza.

PRESADIRETTA è andata anche a Linz, la seconda città più pulita dell’Austria e la prima per produzione industriale. C’è anche una grande acciaieria, che ha gli stessi anni di quella dell’ILVA. Eppure non inquina. La dimostrazione che  si può produrre l’acciaio senza inquinare.

In LAVOROSPORCO raccontiamo anche l’inquinamento del tratto di mare davanti al sito del G8  della Maddalena, in Sardegna, pieno di piombo, metalli pesanti e idrocarburi. A che punto è l’inchiesta della magistratura su questo ennesimo inquinamento? E la bonifica?

 

 

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